“Le ricette di Marco Formaioni”: patate mascè

Patate mascè

Mia nonna si chiamava Leda, era una normale nonna se non fosse che, qualche volta, usava termini strani. Diceva “pannina”, per i negozi di abbigliamento e stoffe. “Sortire”, per uscire. “Mascè”, per il purè di patate.

Ho sempre pensato che queste ultimi due fossero di derivazione francese: sortire dal termine “sortie“ (uscita), mascè da “maché“ (masticare), ma, forse, deriva dall’inglese “mashed“ (schiacciato).

Ho ricercato in rete e pare che patate mascè significhi, appunto, schiacciate, perché in Gran Bretagna e USA usano lo schiacciapatate. Noi si usava e alcuni usano ancora il passaverdura per preparare le patate per il purè. Adesso mi ci incarto… il piatto è semplice, ma l’etimologia dei vari modi con cui viene chiamato è complesso. Sarà meglio passare alla ricetta e, comunque lo chiamasse mia nonna, il purè è davvero buono e si abbina a tanti piatti ed è vegetariano.

Ingredienti per due persone

800 g di patate

400 ml di latte

30 g di burro

2 chicchirii di Parmigiano

noce moscata e sale q.b.

Preparazione

Sbucciare le patate e tagliarle a pezzi medio-piccoli.

Metterle in una pentola con il fondo doppio (sennò attaccano).

Coprirle con il latte e salare.

Far cuocere a fuoco medio per 20-25 minuti, verificando alla fine la cottura con una forchetta per sentirne la consistenza.

Aggiungere il burro e il Parmigiano con una bella spolverata di noce moscata.

Schiacciare con lo schiacciapatate e portare alla cremosità desiderata.

Servire e mangiare caldo… senza preoccuparsi troppo di come si chiama il purè.