Comunicato stampa.
“Una candidatura per dare a Piombino l’ambizione del futuro” così Stefano Ferrini, alla conferenza stampa per presentarsi candidato a Sindaco alle prossime elezioni amministrative.
“Una proposta civica che parte e da costruire, per offrire alla città un’alternativa ad una giunta che doveva realizzare un cambio marcia, ma che in questi quattro anni ha invece innestato la folle, vanificando quel bisogno di cambiamento che la proposta Ferrari pure conteneva e che è stato stupido liquidare da parte degli avversari con senso di superiorità. Un progetto aperto al confronto, che inizieremo già questa estate, coi cittadini, ma anche con il mondo dell’associazionismo, con le forze produttive e vive della città, coi sindacati e con quelle forze politiche che vorranno misurarsi sui fatti nel proporre un’alternativa concreta a questa coalizione Brancaleone guidata dal centro destra, ma che contiene al suo interno forti spinte dell’estrema sinistra e dei comitati contrari a tutto” ha continuato Ferrini. Insomma, un punto di riferimento per l’elettorato di centro sinistra, ma anche per quello del centro destra deluso da questi quattro anni di amministrazione.
A sostenere la sua candidatura al momento anche alcuni partiti di centro sinistra che erano presenti alla conferenza stampa coi loro referenti provinciali: il PSI, cui Ferrini è iscritto, con Sonia Baronti, Italia Viva con Pier Luigi Rinaldi, mentre con altri è in corso una interlocuzione. La conferenza stampa si è tenuta davanti all’area produttiva Apea di Colmata perché, ha sottolineato Ferrini, “rappresenta bene cosa vogliamo per Piombino, e cioè da un lato il lavoro che solo le imprese possono portare e per cui bisogna attivarsi su tutti i fronti, e dall’altro cosa intendiamo per buona amministrazione.” Infatti, ha ricordato Ferrini, se i lavori di infrastrutturazione per questa nuova area produttiva sono partiti è perché la passata giunta Giuliani si attivò per stornare 8 dei 32 milioni presenti nell’Accordo di Programma destinati alle imprese, le quali non avrebbero però avuto possibilità di insediarsi per mancanza di aree.
“Buona amministrazione significa confrontarsi con gli altri enti, con la Regione e con i Ministeri per portare a casa risultati come è accaduto con questa area, non certo entrarvi in conflitto perenne per meri scopi propagandistici come ha fatto il Sindaco Ferrari sulla sanità, su Rimateria e sul rigassificatore, coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
La centralità del lavoro, che solo lo sviluppo nei vari settori produttivi può portare, è il leit motiv di Ferrini: “Questa città non può campare di ammortizzatori sociali, che pure servono e vanno garantiti e per questo il 19 saremo a fianco dei sindacati, lasciati soli dalle Istituzioni nella vertenza ex Lucchini.
Solo il lavoro e quindi lo sviluppo possono però ridare dignità ed ambizione al futuro a Piombino. Fabbrica e turismo non sono incompatibili, ricordo che il più alto tasso di crescita delle presenze turistiche lo abbiamo avuto con altoforno e cokeria in funzione” ricorda Ferrini, che allora era assessore alle attività produttive e turismo con Guerrieri e successivamente lo è stato con Anselmi ed infine con Giuliani, di cui è stato anche vicesindaco prima di dimettersi in contrasto con le posizioni del Pd sulla discarica. “Vogliamo aprire le porte agli investitori che intendono scommettere su una città che possa avere un profilo siderurgico diverso e compatibile con lo sviluppo del porto, del turismo e di tutte le altre attività economiche insediabili, con più settori trainanti.”
Sul rigassificatore la posizione è netta: “la Regione doveva presentarsi da subito con tutte le risposte alle legittime preoccupazioni sulla sicurezza da parte dei cittadini e già con un pacchetto di proposte per Piombino, mentre il Sindaco doveva avere una posizione contraria all’inizio per ottenere quelle risposte e per intavolare contemporaneamente una trattativa per porre delle condizioni e trasformare questa vicenda in una opportunità di sviluppo. Adesso dopo il rinvio del ricorso a dicembre, cosa farà? Continuerà a trincerarvisi dietro aspettando dicembre o più saggiamente si siederà al tavolo delle trattative?”
L’ultima stoccata Ferrini la lancia sulle politiche sociali: “Negli ultimi anni, soprattutto in questo, la spesa per il sociale è diminuita. Ma la città rischia di trovarsi, a fine legislatura, più povera e con più disuguaglianze ed iniquità. Il pubblico, magari di concerto con il privato no profit, deve fare la sua parte e il Comune non si può affidare solo alla crescita economica per risolvere i problemi, crescita che peraltro, a causa dell’immobilismo di questa giunta, non c’è stata.” Ferrini poi conclude con una apertura al Pd: “La mia candidatura vuole rappresentare una opportunità per tutto il centro sinistra e parteciperemo, qualora saremo chiamati a farlo, a tutte le discussioni che vi saranno, pronti a discutere di tutto. Ma vi parteciperemo con la nostra autonomia e tenendo dritta la barra sulla via del pragmatismo, della concretezza programmatica e del riformismo, certi che non potrà essere un mero assemblaggio di sigle contro questa giunta o l’evocazione di un inesistente pericolo fascista a creare una alternativa credibile.”

