“Sanità locale in frantumi: i medici del 118 via dalla Val di Cornia? Il silenzio di Ticciati”

Con il silenzio del Sindaco Ticciati sta per arrivare l’ennesima spallata alla sanità locale fatta passare vigliaccamente in piene ferie senza un doveroso annuncio: Dal 1° settembre, i pochi medici che riuscivamo ancora a vedere nelle ambulanze del 118 dovrebbero essere trasferiti a Rosignano e Cecina, dove i Sindaci, almeno quelli che ancora sanno cosa significa fare gli interessi dei propri cittadini, hanno difeso con forza il loro diritto ad un servizio sanitario adeguato. E noi? Noi resteremo a bocca asciutta, con un sistema sanitario che crolla sotto il peso dell’indifferenza.

La sanità locale è in agonia

Come abbiamo denunciato da mesi, mentre il Sindaco Ticciati continua a blaterare di “tavoli” e incontri mai realizzati, la sanità locale è in agonia. L’epilogo era ovvio: i medici sono ormai un miraggio sulle ambulanze, e questo non è inevitabile, ma il risultato della politica di Giani che con il complice silenzio della Ticciati che ha deciso di abbandonare la Val di Cornia al suo destino.
Cambiamo Futuro ha chiesto almeno delle compensazioni per questo disastro annunciato. Abbiamo chiesto che ai famosi “tavoli” si siedano professionisti del settore, non politici che raccontano favole. Ma la risposta è stata chiara: indifferenza. I medici che finora coprivano i turni serali e notturni a Venturina Terme saranno trasferiti fuori, lasciando il nostro territorio in mano a pochi infermieri, se siamo fortunati. Altrimenti, un servizio di ambulanze composto da volontari, che più che per emergenza sembrano una navetta per il pronto soccorso di un ospedale ormai ridotto all’osso. Il meglio che possiamo aspettarci è un solo medico di notte a Piombino, che sarà quasi sicuramente sempre impegnato nei trasferimenti dei pazienti dal nostro Ospedale fantasma ad altri che invece funzionano.

“Ogni minuto potrebbe costare caro”

Il nostro ospedale infatti non ha più i mezzi e le risorse per affrontare una vera emergenza. E intanto, ogni minuto perso potrebbe costare caro. Un trasporto, un intervento che arriva troppo tardi, ed il malato potrebbe non sopravvivere a quel tempo “perso”.
Basta con questa politica da servi: è tempo che i nostri amministratori facciano sentire la loro voce per i cittadini e non che stiano in silenzio per preservare la propria poltrona. Il nostro diritto alla salute non può essere trattato come una merce di scambio per il loro tornaconto.