“ Jindal ha portato al fallimento finale le nostre acciaierie“

COMUNICATO STAMPA

Il Camping CIG non ha partecipato all’assemblea pubblica sull’Accordo di Programma (AdP) Metinvest organizzata dall’Amministrazione comunale il 4 Agosto: una passerella propagandistica di un’oretta a cose fatte, a cui hanno assistito poche decine di persone.

Invece, un percorso di democrazia partecipata credibile sull’AdP doveva essere svolto prima della firma, come il Camping CIG aveva chiesto al ministro Urso, al Sindaco e all’intero Consiglio comunale: si ripetono invece i metodi del passato e così il futuro resta in ostaggio delle multinazionali. Sindaco, Governo, Regione e Sindacati ne portano la responsabilità, continuando a sponsorizzare l’AdP come innovativo e positivo per i lavoratori e la città.

Noi abbiamo molti dubbi e critiche. Continuano a dire che tutti i lavoratori attualmente in forza in JSW saranno tutelati. Non sembra: leggiamo nell’Accordo Quadro, allegato all’AdP e firmato da tutti i Sindacati, che Metinvest fornirà entro il 2026 “una proposta di assunzione”, ma proposta non significa assunzione; Metinvest esaminerà ogni lavoratore per fare quello che è scritto in modo chiaro nell’Accordo Quadro:” verificare il grado di occupabilità”!

Ed un lavoratore potrebbe risultare non avere un sufficiente “grado di occupabilità”, per vari motivi. Tali lavoratori che fine faranno? Era indispensabile che all’interno dell’Accordo Quadro fosse previsto l’impegno di tutte le parti pubbliche e private a prevedere per tali casi prepensionamenti e incentivi alle uscite volontarie, come stava scritto nella prima bozza dell’Accordo Quadro.

Altri punti critici: non è garantita la Cassa Integrazione oltre il 2026; nessun ammortizzatore sociale per aziende dell’indotto presenti in JSW; nessun recupero del 30% del salario perso dall’avvento di Rebrab in poi. Peraltro, l’Accordo Quadro è stato approvato in un clima di confusione da una assemblea di circa 200 lavoratori su 1300 aventi diritto, anziché mediante il preannunciato referendum. Per entrambi gli accordi, la democrazia è stata fatta a pezzi: se lavoratori e cittadini avessero conosciuto prima della firma ciò che emerge e forse continuerà ad emergere, forse gli accordi sarebbero stati diversi.

A cominciare dall’assenza del finanziamento della banchina, non siamo i soli a criticare l’AdP, di cui l’Accordo Quadro è parte integrante. Legambiente ha definito l’AdP un contenitore vuoto che non tutela l’ambiente e consuma suolo vergine; Rifondazione e M5S hanno sollevato molti dubbi sulla fattibilità e la possibilità che alla fine si faccia altro invece dei forni elettrici. Ripetiamo: è necessario organizzare un Consiglio Comunale aperto in cui queste ed altre critiche trovino approfondimento e risposta. Risposta che non leggiamo nei documenti alquanto generici forniti, che stiamo approfondendo.

Chiediamo quindi che per l’accordo con Jindal non si segua la stessa sbagliatissima strada, cioè sostanzialmente prima le firme e poi la consultazione!

Riteniamo in realtà che trattare con JSW sia controproducente: Jindal ha portato al fallimento finale le nostre acciaierie, dunque dovrebbe essere semplicemente allontanato per non perdere altro tempo e altri posti di lavoro: subentri lo Stato.

Coordinamento Art.1- Camping CIG