“Una soluzione: nazionalizzazione!”

Comunicato stampa.

Abbiamo letto il comunicato firmato dalle Segreterie territoriali FIM – FIOM – UILM – USB. Solo ora arrivano a lanciare un allarme che il Camping CIG ripete da tempo: sia JSW che Liberty Magona sono ad un passo dal fermo totale e dal fallimento.
Allora gli scioperi di una ora e mezzo e le assemblee separate del 23 maggio per JSW e Magona sono una risposta totalmente inadeguata. Serve che lo sciopero sia comune e che tutti gli operai con un corteo che attraversa la città si ritrovino in piazza per discutere insieme vere iniziative di lotta e per coinvolgere la città.
Serve una mobilitazione incisiva e duratura invece di chiedere con il cappello in mano al governo di convocare JSW o la dirigenza Liberty Magona! Dobbiamo cambiare strada.
L’inaffidabile JSW deve essere cacciata e come chiedono a Taranto, persino la confindustria, e stanno facendo alla Beko le acciaierie devono essere nazionalizzate. Le acciaierie di Piombino potrebbero divenire lo stabilimento di riferimento di FRI per la produzione delle rotaie come di tutto il materiale rotabile e non solo. Unica soluzione è la nazionalizzazione!
Ugualmente deciso ed immediato deve essere l’intervento dello Stato che entrando nella proprietà della Magona permetta l’acquisto dei coils ed il rilancio della produzione. Non possiamo per la Magona seguire la stessa strada disastrosa delle acciaierie: cercare una multinazionale qualsiasi che dietro lauto finanziamento dello stato l’acquisti mentre nel frattempo lo stabilimento chiude, perde tutti i clienti, fa andare alla malora gli impianti.
Inoltre serve creare una Società di Scopo per dare una prospettiva a tutti i cassaintegrati, serve ottenere uscite volontarie incentivate e prepensionamenti perché comunque vada vi saranno esuberi.
Sembra che Metinvest e le istituzioni stiano per stendere una bozza del testo definitivo dell’Accordo di Programma. Ancora una volta questo avviene senza che i sindacati abbiano ottenuto un accordo preliminare di garanzia per i lavoratori da inserire al suo interno, senza che sia stato discusso da lavoratori e cittadini, così se la cosa andrà avanti, e ne dubitiamo fortemente, Comune , Regione e Governo rimetteranno i lavoratori ed i cittadini sotto i piedi della multinazionale di turno. Rammentiamo che JSW come prima Rebrab avevano firmato un Accordo di Programma e di quanto scritto non hanno realizzato nulla! In ogni caso visto che sarà lo Stato a mettere le risorse per tornare fare ripartire lo stabilimento è lo Stato che ne deve divenire proprietario. Il governo invece di finanziare la produzione di armi rilanci le fabbriche Piombinesi per produrre rotaie e non munizioni, per lamiere per elettrodomestici e non per carri armati, per le bonifiche e per liberare il porto dal rigassificatore. Uniamo città e fabbriche in una vertenza unica per la rinascita di Piombino.
Infine invitiamo tutti ad andare a votare 8 ed il 9 Giugno con 5 si ai referendum per i diritti dei lavoratori e la cittadinanza.
Coordinamento Art.1-Camping CIG