COMUNICATO STAMPA
Dopo dieci anni di cassa integrazione restano alle acciaierie solo 500 lavoratori e persino per loro nulla è garantito! Ad oggi senza nessun accordo di programma e senza il “contenitore” per gli altri 810 lavoratori dopo un altro anno di cassa integrazione a zero ore ci saranno i licenziamenti!
Come Camping CIG lo denunciammo immediatamente anche a Marzo 2024 quando Governo, Comune, Regione sottoscrissero il “memorandum” che permetteva a Jindal di mantenere con se solo 400 lavoratori! Un vero salto nel buio perché sia il progetto di un nuovo stabilimento Metinvest sia l’accordo per l’assunzione, tra qualche anno, nella nuova acciaieria dei lavoratori espulsi da JSW era ed è per ora inesistente! Quando è troppo tardi anche i sindacati parlano del “memorandum” come di uno sbaglio! Come di una “gabbia”! Contro tale scelta dovevano mobilitare i lavoratori a Marzo, ma irresponsabilmente non lo hanno fatto lasciando che 810 lavoratori finissero in “gabbia”!
Le istituzioni e quei politici che hanno presentato il “memorandum” come un passo in avanti per la soluzione dei problemi delle acciaierie di Piombino, sottoscrivendolo in mancanza di accordi vincolanti e fidandosi come sempre delle sole promesse, hanno in realtà firmato per aumentare oggi i lavoratori in cassa integrazione e reso possibile tra un anno i loro licenziamenti, quindi devono dimettersi.
I dirigenti sindacali a partire dalle sigle maggioritarie in questi anni hanno condotto i lavoratori ad accettare: accordi privi di piani industriali e senza garanzie e penali per chi non manteneva le promesse fatte; gli straordinari e la riduzione dello stipendio; che i lavoratori dell’indotto sparissero; che metà di loro scelti dall’azienda fosse messa a cassa integrazione a zero ore; che un reparto dopo l’altro venisse smantellato; che persino il treno rotaie senza manutenzione efficiente e nuovi investimenti si riducesse in condizioni pietose; hanno accettato di tutto per assecondare l’azienda fino ad essere definiti risorse o centri di spesa attivi e passivi! Hanno accettato la logica dell’azienda e questo ha portato la divisione tra i lavoratori ed al dramma di oggi.
Il Camping Cig per anni ha fatto analisi, proposte, iniziative di lotta purtroppo non ascoltato se non da pochi e da alcune minoranze sindacali. Le nostre proposte ancora di più oggi mostrano la loro validità come la necessità di accordi con garanzie e penali o la richiesta della creazione di una Società di scopo pubblica ( ”contenitore” simile a Cornegliano) per dare una prospettiva a chi veniva espulso dalla fabbrica e organizzare lavori di pubblica necessità, corsi di aggiornamento, integrazione salariale o come la necessità dell’entrata dello Stato alla direzione dell’azienda.
Se i responsabili primi del dramma attuale sono il Governo e le multinazionali lo sono però anche i dirigenti sindacali. Nell’ultima assemblea hanno discusso non della sorte degli 810 lavoratori espulsi, non sul fatto che con l’ultimo accordo firmato con Jindal hanno accettato la “gabbia” che mette altri 180 cassaintegrati a zero ore senza averne prima parlato con i lavoratori! Hanno spostato la discussione sui criteri con cui questi ultimi 180 lavoratori rottamati e “sacrificabili” dovevano essere scelti.
Per gli attuali dirigenti sindacali locali e provinciali di tutti i sindacati che hanno seguito la vicenda delle acciaierie di Piombino e che con la loro guida ci hanno portato al disastro attuale la strada allora è quella delle dimissioni immediate non dimenticando però che la responsabilità più forti sono dei sindacati maggioritari.
La vertenza JSW deve finalmente passare nelle mani delle RSU e dei responsabili Nazionali dei Sindacati a cui torneremo a fare le nostre proposte di lotta per la salvaguardia del nostro lavoro e della nostra dignità: la lotta è la via maestra.
Camping Cig Articolo 1

