Su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, i Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile di Livorno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere
nei confronti di un insegnante di un istituto di istruzione superiore cittadino gravemente indiziato
del reato di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di un’alunna disabile in condizione di
gravità.
Le indagini dei carabinieri, coordinati della Procura labronica, sono state avviate a seguito della
segnalazione della Dirigenza Scolastica dell’istituto dove il docente esercitava l’attività di
sostegno, per comportamenti anomali e sospetti.
L’uomo era stato notato dal personale della scuola in plurime occasioni in luoghi isolati ed
inaccessibili del complesso scolastico in compagnia dell’alunna disabile ed in più occasioni
avrebbe anche proferito frasi e commenti offensivi a sfondo sessuale non solo verso la giovane a
lui affidata ma anche nei confronti di colleghe ed altre alunne.
I militari dell’Arma hanno quindi effettuato una prima ricostruzione degli eventi cercando
riscontri dapprima mediante escussioni testimoniali.
In ragione degli elementi raccolti e della gravità della presunta condotta, il tutto è stato
prontamente relazionato al Sostituto Procuratore titolare del fascicolo che ha emesso un decreto
di perquisizione personale e domiciliare a carico del docente. Nonostante i tentativi di celare
elementi anche tramite un dispositivo criptato, è stato estratto diverso materiale informatico,
costituito da video e foto dal contenuto sessualmente esplicito, riferito a diverse occasioni, chiaro
indice dell’assenza di qualsiasi, anche minima, forma di autocontrollo da parte del docente.
I gravissimi e concordanti elementi di colpevolezza emersi finora a carico dell’indagato, che ne
hanno evidenziato un’estrema pericolosità, hanno portato l’A.G. ad emettere nei suoi confronti
una misura cautelare restrittiva.
Misura ritenuta adeguata sia alla gravità intrinseca dei fatti posti in essere sia alla personalità dell’indagato, che ha evidenziato una spiccata propensione a
delinquere in materia sessuale, e ritenuta idonea ad evitare che reiteri il reato in danno
dell’alunna o di altre vittime.
Il Giudice ha infatti attentamente valutato il fatto che l’uomo risulta avere contatti con giovani e giovanissimi non per motivi professionali ma anche in relazione ad attività svolte nella sfera privata.
Nella gradazione della misura cautelare ha inciso il fatto che le violenze sarebbero state poste in
essere all’interno di un istituto scolastico, che il docente è da considerarsi pubblico ufficiale che
avrebbe commesso i fatti nell’esercizio delle sue funzioni, nei confronti di una vittima minorenne
a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione e custodia, approfittando senza scrupoli, oltre
che della assai rilevante differenza d’età e delle condizioni di rilevante inferiorità ella giovane,
di cui l’uomo era certamente a conoscenza, tali da renderle impossibile opporgli alcuna valida
resistenza.
I carabinieri hanno quindi provveduto a dare esecuzione al provvedimento e, espletate le
formalità di rito, hanno condotto l’uomo in carcere.
Nel rispetto dei diritti della persona indagata, quest’ultima è da ritenersi presunta innocente sino
ad un eventuale definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna.