I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) di Livorno con quelli dei Comandi Stazione Carabinieri di Piombino, Portovecchio e Venturina Terme nei rispettivi territori, hanno svolto in questi giorni alcuni controlli tesi al contrasto del fenomeno del caporalato in agricoltura, in linea con le direttive del Comando Generale dell’Arma e della Legione Carabinieri “Toscana”, orientati a neutralizzare e contrastare le condotte illecite connesse al mondo del lavoro.
In tale ottica sono stati eseguiti accessi ispettivi presso alcune aziende agricole sedenti nei comuni di Piombino e Campiglia Marittima, i cui esiti hanno consentito di accertare violazioni in materia di salute e sicurezza pubblica.
In particolare, a consuntivo delle attività svolte, gli operanti hanno emesso sanzioni a carico di due titolari di ditta che non avrebbero sottoposto alla prevista visita medica pre-assuntiva il personale dipendente. A carico del titolare di una delle due aziende è stata elevata sanzione anche per omessa formazione del personale in materia di salute e sicurezza, mentre, a carico della seconda, è stata elevata sanzione anche per omessa redazione del documento di valutazione dei rischi (il cd. D.V.R., è documento aziendale prescritto dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro che contiene l’analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute importante al fine di prevenire e mitigare quanto più possibile eventuali infortuni.)
Gli importi conseguenti a tali contestazioni elevate nel complessoammontano ad euro 12.000 (per 3 sanzioni amministrative) ed euro 7.000 (per 4 ammende).
I controlli si sono stati estesi anche ad altra azienda operativa in località limitrofa, ove sono state ben 11 le persone indagate a vario titolo. Fra queste anche l’amministratrice unica ed il socio amministratore, entrambi di origine nordafricana, ritenuti responsabili di aver impiegato undici lavoratori “in nero”, sanzionati per importo ammontante a quasi euro 55.000, oltre a più di euro 10.000 di ammende con sospensione dell’attività imprenditoriale. Alle predette violazioni si sono aggiunte anche altre relative a mancata formazione dei lavoratori, mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale e omessa nomina del medico competente in materia di sicurezza.
Al contempo, fra i lavoratori controllati, quattro di età compresa tra 19 e 38 anni, di origine extracomunitaria, sono risultati privi di permesso di soggiorno, pertanto, denunciati in stato di libertà per violazione della norma vigente in materia di immigrazione.