Testo di Gordiano Lupi, foto di Riccardo Marchionni
Un antico ulivo in un campo incolto, il ricordo di mio padre, giovinezza elbana che non ho conosciuto. Posso cercare un volto tra pietre e sassi, rami risecchiti, non lo troverò, è un volto in fuga.
L’ulivo di anni giovani e lontani, voce che si fa largo tra le fronde, il presente è solo tamerici, piazza sul mare ch’è stata la tua vita. Mia madre è con te, ti dà la mano, ti fa strada verso le scogliere dove si aprono agavi e pitosfori, persino ulivi, credo, non sul mare, poco distante, come nella tua terra, battello sperduto, immobile in canale.
Una donna tende le mani al tuo ricordo, ramo d’ulivo che vola via nel vento; ma tu qui ritorni, nel mio pensiero, accanto a un figlio prossimo ai tuoi anni che adesso potrebbe amarti per davvero, come non l’ha mai fatto, come non poteva. Solo qui, nell’ombra d’un ulivo, nel ricordo antico, tra il salmastro delle tamerici, cerca di ritrovarti e di capirti.
(Rileggendo L’ulivo di Luciano Luisi)

