Bonifiche come punto centrale per il futuro del territorio

Comunicato stampa.

A Sinistra esprime sostegno alla lettera di Legambiente indirizzata a Ministro dell’Ambiente, Presidente della Regione Toscana e sindaco di Piombino.

Le bonifiche dei territori industriali di Piombino sono il punto centrale del futuro di tutto il territorio.

Collegate alle bonifiche sono tutte le maggiori problematiche, non solo del risanamento ambientale, ma delle infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali, della gestione dei rifiuti e della possibile reindustrializzazione e del lavoro.

Le bonifiche hanno bisogno di impianti di riciclaggio dei materiali e di volumi di discarica; quindi, le previsioni di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti devono essere collegati a questo.

La costruzione della strada 398 per il porto, che passa necessariamente dal territorio da bonificare produrrà centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, in parte da riciclare e avrà bisogno di altre centinaia di migliaia di tonnellate di inerti per fare riempimenti e sottofondo stradale, così pure la tratta ferroviaria.

La stessa impermeabilizzazione dei suoli per metterli in sicurezza può, anzi deve essere fatta con quel misto – cementato che poteva produrre l’impianto della TAP con rifiuti industriali riciclati.

La demolizione delle ciminiere dell’ENEL possono produrre materiali inerti da riusare per le infrastrutture e la demolizione con la bonifica di quell’area costerebbe molto meno e alimenterebbe un circuito virtuoso.

Tutta questa enorme area industriale può diventare il volano della ripresa economica di Piombino, un territorio risanato darebbe enormi opportunità di insediamenti industriali siderurgici e no.

Per riuscire a legare problemi ad opportunità occorre una capace regia politica e tecnica, per questo riteniamo giusta la richiesta di una importante struttura con poteri commissariali che coordini le varie istituzioni, indirizzi l’agenzia Invitalia e dia input anche verso le aziende private che lavorano o si affacceranno verso questo territorio. Struttura commissariale che dovrà contraddistinguersi per capacità professionali operative e specifiche su progetti complessi; più manageriali e meno politiche. L’esperienza del passato ci insegna che non servono i commissari politici che subdelegano le attività come non servono uomini soli al comando/supermanager, ma strutture ad hoc con una precisa articolazione di responsabilità e professionalità.Sarà necessario poi avere nuove risorse per la bonifica e la reindustrializzazione, ridiscutere i criteri e prevedere nuovi incentivi per le aziende, ma questa vicenda dimostra che non bastano i finanziamenti, occorre avere la capacità di governare un processo che è necessariamente complesso. I soldi bisogna soprattutto saperli spendere bene, altrimenti si ripercorrono gli errori del passato.