La lista civica Progetto Piombino con Giuliano Parodi condivide le preoccupazioni dei sindacati esposte a mezzo stampa in questi giorni sugli sviluppi a valle della firma dei due memorandum; è da settimane che chiediamo a gran voce, inascoltati, la pubblicazione dei 2 protocolli d’intesa sottoscritti dagli enti pubblici e da parte privata, per essere tutti consapevoli non solo degli impegni che si accingeranno a prendere le due aziende JSW e Metinvest ma soprattutto a quale costo da parte pubblica, per capire esattamente cosa si impegna a fare lo Stato per loro.
“Da indiscrezioni ormai consolidate sui contenuti del Memorandum – commenta il candidato sindaco Giuliano Parodi – lo Stato si impegna a garantire all’inadempiente JSW una serie di condizioni estremamente favorevoli sotto vari aspetti tanto da mettere JSW in una posizione di forza di fronte al potenziale nuovo investitore, con il rischio di farlo desistere.”
Tanto per fare alcuni esempi lo Stato si impegna ad agevolare il costo dell’energia, portando JSW a beneficiare delle stesse opportunità che hanno i comparti industriali ad alto consumo energetico, sul piano delle commesse, il vero nodo che tiene in scacco la modifica dell’accordo di programma, lo Stato pare si impegna a garantire a JSW, intercedendo con RFI, l’assegnazione della fornitura di rotaie fino al 90%, come già espressamente richiesto dalla società stessa a suo tempo, ad anticipare gli ordini di fornitura per oltre 700 milioni, e soprattutto, in maniera incomprensibile, a confermare il rinnovo delle concessioni portuali fino ad un massimo di 30 anni.
“Dopo i fasti iniziali con le foto di gruppo di ministri e amministratori sorridenti, siamo di nuovo in una fase di stalloormai nota a Piombino, mentre i tempi richiederebbero un’accelerazione repentina – continua Giuliano Parodi – inoltre, come accade ogni volta che si palesa un interessamento sullo stabilimento di Piombino, arrivano i soliti noti che minano il dibattito. Mi riferisco alle dichiarazioni del Dottor Gozzi, Presidente di Federacciai, che mette in discussione il possibile investimento di Metivenvest su Piombino reputandolo pure dannoso per l’Ilva di Taranto.”
Eppure i numeri, purtroppo, parlano chiaro: Taranto ha visto una flessione di meno 10 milioni di tonnellate di coils rispetto a 8 anni fa. Arvedi ha recuperato 1 milione, pertanto ad oggi restano 9 milioni di differenza che vengono importati dall’estero. Di fronte a questo scenario ci risulta difficile capire come i potenziali 2,5 milioni di tonnellate che Metinvest potrebbe realizzare a Piombino, tolgano spazio a Taranto, visto che rimarrebbe una differenza di oltre 6 milioni di tonnellate di materiale da produrre per soddisfare l’esigenza.
“E’ necessario cambiare rapidamente il metodo altrimenti la città si troverà di nuovo a pagare lo scotto di sempre – conclude Parodi – per far questo è necessario rendere immediatamente pubblici i testi integrali degli accordi sottoscritti con Metinvest e con JSW, convocare i tavoli di concertazione, anche con i sindacati, predisporre un cronoprogramma serrato e pubblico degli incontri che dovrebbero portare alla sottoscrizione degli accordi di programma, dove sia chiaro, oltre agli aspetti tecnici ed ambientali (impensabile avviare un azione commissariale per evitare valutazione d’impatto ambientale ed altro, vedi operazione Golar Tundra) anche l’aspetto sociale, ovvero come e se i lavoratori ad oggi in forza di JSW saranno coinvolti nel nuovo sviluppo industriale, visto che i tempi di realizzazione di impianti di tale portata richiederanno anni. La partita è estremamente complessa e richiede competenza e conoscenza, è impensabile sia gestita a colpi di foto e di comunicati stampa roboanti come fatto finora.”