Comunicato stampa.
La fase delle demolizioni dell’ex acciaieria di Piombino non è per niente banale, il fatto di liberare ampie
aree dai vecchi capannoni potrebbe aprire nuovi scenari per un utilizzo produttivo di quegli spazi.
È altresì necessario che JSW elabori un piano industriale di rilancio del comparto siderurgico per capire quali sono le sue aree di reale e inderogabile interesse, così com’è lapalissiano che su questi temi servirebbe un’intesa fra l’azienda e il comune di Piombino, poiché quest’ultimo avrebbe l’onere di programmare il territorio.
Con riferimento alle dismissioni, ricordo che attendiamo ancora rassicurazioni dal nostro sindaco proprio su quelle modalità dimissorie che in questo periodo sono state messe sotto la lente dai cittadini e visto che lo stesso si era impegnato a chiedere un tavolo con Arpat, Asl e Jsw.
Anche perché le dismissioni stanno proseguendo, solo un po’ più lontano dai confini con la città, recentemente è stata demolita anche la torre vicino alla Cokeria. Invece soltanto nella seconda fase, di cui non abbiamo ancora i tempi, sono previste le demolizioni delle aree della fabbrica con la presenza di amianto, che ci risulterebbero quattro. Queste demolizioni saranno molto più complesse e molto più costose, difficilmente realizzabili senza un intervento del Governo centrale, ecco perché probabilmente messe in una seconda fase.
Paradossalmente rischieremo di avere, a breve, una fabbrica spianata con quattro zone dove si dovrà intervenire a posteriori, un paesaggio bizzarro di cui sarà difficile interpretarne un utilizzo di diversa natura vista la presenza di amianto. Sotto un profilo ambientale e salutistico per i piombinesi, le aree contenenti amianto avrebbero dovuto essere demolite in sicurezza per prime, con buona pace dei comitati che su questa roba “vera e tangibile “, continuano a tacere.
Ecco che il detto “le chiacchiere le porta via il vento e le biciclette i livornesi”, si cala perfettamente nell’approccio di questa maggioranza ai problemi legati al futuro sviluppo della siderurgia piombinese, la rigenerazione urbana e lo sviluppo di nuova impresa, un criterio assolutamente privo di qualsiasi interesse concreto verso la programmazione del nostro territorio. Possibile che quest’amministrazione si limiti a declamare banali opinioni e non pensi a questi aspetti ?
Una possibilità per intervenire sull’amianto potrebbe essere intercettata attraverso il perfezionamento del memorandum riguardante il rigassificatore, richiedendo con forza, le opportune compensazioni per un intervento di bonifica ambientale.
Riccardo Gelichi
Portavoce di Ascolta Piombino