“Quello che le donne non dicono”: a Campiglia Marittima conferenza contro la violenza di genere

Venerdì 25 novembre alle ore 17.00, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Comune di Campiglia Marittima in collaborazione con Sds Valli Etrusche, Università Libera Val di Cornia e Sezione soci Unicoop Tirreno, organizza la conferenza “Quello che le donne non dicono”. L’appuntamento è alla Saletta comunale “G. La Pira” in largo della Fiera a Venturina Terme.

Il programma si apre con il saluto della sindaca Alberta Ticciati. A seguire gli interventi che approfondiscono temi culturali, normativi e sociali. Si comincia con “Storie e destini femminili nel medioevo” contributo di Marco Paperini, public historian, dottore di ricerca in storia medievale all’Università di Firenze, membro del Comitato scientifico della Fondazione Polo universitario grossetano e consulente scientifico della Fondazione Aglaia – Diritto al patrimonio culturale; poi “L’evoluzione normativa nella violenza di genere” di Silvia Battaglini, avvocata e consulente del Centro antiviolenza Piombino; si prosegue con “Non si trasforma la propria vita se non si trasforma se stessi” intervento di Sabrina Fagioli, psicologa e psicoterapeuta familiare e relazionale e mediatrice familiare. Le conclusioni sono affidate a Silvia Battaglini per sintetizzare gli “Strumenti per la violenza di genere”. Moderatrice Silvia Azzimondi, consigliera comunale, Commissione consiliare Pari opportunità. Al termine un momento conviviale con l’aperitivo offerto dalla sezione Unicoop Tirreno.

Elena Fossi, assessora alle politiche sociali del comune di Campiglia Marittima dichiara: “Sono numerose e interessanti le iniziative messe in campo per questa giornata; è essenziale non abbassare il livello di attenzione collettivo su argomenti importanti come quello sulla violenza di genere ed a carico delle donne in particolare. Ogni Paese, ogni forma di società, ogni fascia di età sono inesorabilmente colpiti da questa forma di crudeltà, sia psichica che fisica. La portata degli eventi e la loro frequenza ci impongono una riflessione ed è per questo che diventano punti imprescindibili il confronto e l’approfondimento. Non ci si può, né ci si deve voltare dall’altra parte, ma acquisire consapevolezza che questo problema si può e si deve superare con il miglioramento e l’elevazione culturale di tutta la società ed offrendo alle donne strumenti di tutela ambientale, individuale, sanitaria e giuridica. E su questo fronte abbiamo ancora tanto da fare. A livello territoriale ci stiamo impegnando molto sia come Comune, come Consorzio della Società della salute Valli Etrusche mettendo in campo aiuti e sinergie per aiutare le donne maltrattate ed i loro figli. Un ringraziamento a tutte le associazioni e alle persone attive su questi temi ”.