Si è svolto a Roma un incontro molto atteso con il Ministro Lollobrigida che potrebbe finalmente portare al superamento della legge sulla fauna selvatica firmata oltre 30 anni fa.
Una normativa, la 157/92, considerata ormai obsoleta e non più in grado di fronteggiare l’emergenza ungulati, nonostante i danni milionari ad agricoltura e ambiente, il rischio di malattie, gli incidenti stradali sempre più frequenti e le minacce alla sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane.
Presente all’appuntamento svoltosi presso la sede nazionale di Cia-Agricoltori Italiani anche la presidente di Cia Etruria Cinzia Pagni dichiaratasi soddisfatta dell’importante passo avanti intrapreso.
“Ci troviamo davanti ad una svolta epocale per provare a cambiare una legislazione vecchia di trent’anni che non risponde più
alle attuali condizioni agricole, ambientali e faunistiche del Paese –dice Pagni– se la legge del 1992 si focalizzava sulla protezione della fauna oggi la situazione si è ribaltata, con alcune specie in sovrannumero se non infestanti. Basti pensare ai cinghiali -prosegue- responsabili dell’80% dei danni al settore agricolo: dal 1980 al 2010 in Italia si è passati da una popolazione di 50 mila capi ad una di 900 mila, fino agli oltre 2 milioni di oggi. Una situazione insostenibile”.
Tra le istanze di Cia accolte nel testo attuale del disegno di legge, spicca il riconoscimento del ruolo attivo degli imprenditori agricoli nel controllo della fauna selvatica, in primis dei cinghiali.
Il ddl prevede, infatti, la possibilità per gli agricoltori, muniti di licenza venatoria e specifica formazione, di partecipare direttamente ai piani di contenimento, anche in contesti emergenziali, contribuendo da un lato a un presidio più capillare e tempestivo del territorio e, dall’altro, rispondendo alla richiesta del settore di strumenti operativi per difendere le colture e il bestiame e tutelare l’attività agricola.
Giudicato positivamente anche il potenziamento della funzione degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia). “Cia- aggiunge Pagni- ha chiesto espressamente che nel ddl vengano introdotti strumenti automatici di indennizzo per i danni provocati dalla fauna selvatica, oltre all’istituzione di una cabina di regia nazionale, anche con rappresentanza agricola, in quanto la responsabilità del contenimento è ancora troppo frammentata tra enti diversi (Regioni, Province, forze di polizia, gestori delle aree protette) con rischio di scarsa efficacia. Infine- chiosa la presidente Cia Etruria- è stata ribadita la necessità di garantire un ruolo più determinante alle organizzazioni agricole nella governance e nella programmazione faunistico-venatoria”.

In foto Cristiano Fini presidente nazionale CIA e il ministro Francesco Lollobrigida

