E’ stato presentato presso la sala cinema Sefi di Venturina Terme il Piano Sperimentale di Transizione per la Sostenibilità in Val di Cornia 2023. Atto finale del progetto Nexus Ecosystem Lab Val di Cornia finanziato nell’ambito del programma PRIMA che ha visto come capofila il professor Rudy Rossetto della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Presenti gli amministratori locali ai quali è stato proposto un interessante piano frutto di studi e confronti, volto a raggiungere la neutralità energetica e un’agricoltura più resiliente in grado di sopportare i cambiamenti climatici. Cia Etruria ha seguito con entusiasmo ed impegno l’intero percorso di suddetto progetto, convinta della bontà dello stesso. “E’ necessario intervenire per salvare un settore che mostra sempre meno appeal nelle nuove generazioni- dice Marino Geri, responsabile Val di Cornia Cia Etruria– basti pensare che i dati in nostro possesso dichiarano che in Val di Cornia le aziende Cia con età anagrafica del titolare over 60 rappresentano il 60%, mentre la fascia più giovane (under 40) è inferiore al 10%. Da notare che negli anni è molto cambiata anche la produzione che da sempre contraddistingue questo territorio facendo registrare una diminuzione di quasi tutte le colture”. In particolare, lo spinacio è passato da 316,5 ettari del 2018 ai 127 ettari del 2024 e il carciofo da 514,8 ettari di otto anni fa ai 277,8 dello scorso anno. Sorte migliore per vite olivo che, al contrario, fanno registrare numeri percentuali in positivo così come il pomodoro da industria per il quale si evidenzia solo una leggerissima flessione nel 2024 rispetto al 2023 passando cioè da 317 ettari a 313,4 ettari.
“E’ necessario investire sull’agricoltura- dice Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria– e sugli incentivi che possono stimolare i giovani ad avvicinarvisi. Come Cia Etruria plaudiamo a questo Piano Sperimentale e a qualsiasi contributo possa arrivare dal mondo della ricerca universitaria”.
Un punto importante affrontato da tutti i relatori è stato infine l’agrivoltaico. “Se per avere la neutralità energetica- chiosa Geri– si deve investire in pannelli fotovoltaici preferisco rinunciare alla neutralità, specie in un momento in cui dopo la crisi industriale il territorio sta puntando sul settore turistico”.
Sara Chiarei, addetto stampa Cia Etruria

