Dal Padule al podere: Territorio e paesaggi della Riforma agraria

Comunicato stampa.
Alla metà del Novecento una serie di provvedimenti, noti come «Riforma agraria», incisero profondamento sulle condizioni e sul paesaggio della campagna in varie aree italiane. In particolare, la cosiddetta “Legge stralcio” approvata il 21 ottobre 1950 estendeva la legge per la Sila, emanata qualche mese prima, ad altre zone, come il Delta padano, la Maremma toscana e laziale, i bacini del Fucino e del Flumendosa, alcune zone della Campania e della Puglia. Si trattava di misure che avrebbero potuto cambiare a fondo la situazione delle campagne attraverso espropri e redistribuzioni di grandi proprietà. Si puntava infatti alla divisione dei latifondi improduttivi per distribuire la terra a piccoli produttori indipendenti.
I terreni sottoposti a riforma dovevano essere progressivamente espropriati, trasformati e dotati delle principali infrastrutture per poi essere assegnati a contadini e braccianti che ne avessero fatta richiesta. Nacquero così, negli anni successivi, i poderi della riforma agraria e le relative opere di sistemazione territoriale. Nella Maremma toscana, di cui fa parte anche la Val di Cornia, la Riforma attuata dall’Ente Maremma, determinò cambiamenti territoriali e agricoli, che si sono poi riflessi sul piano economico e sociale.
Nella conferenza dell’11 agosto, due studiosi affronteranno, attraverso l’analisi del paesaggio, proprio il tema delle motivazioni, degli obiettivi e dei risultati della Riforma Agraria di metà ‘900, che fu anche un’operazione di propaganda politica tendente ad affermare il mito democristiano della piccola proprietà contadina. In ogni caso, essa ebbe riflessi significativi sulle condizioni di un territorio particolare come quello della Val di Cornia, afflitto ancora da problematiche idrauliche e ambientali che non si riuscirà mai a risolvere definitivamente.
Interverranno il prof. Rossano Pazzagli, accademico georgofilo, docente di storia del territorio e dell’ambiente all’Università del Molise e direttore della Scuola di Paesaggio “Emilio Sereni”, e il prof. Nicola Gabellieri, docente di Geografia all’Università di Trento e autore di un importante libro sulla storia della Riforma agraria in Maremma.
Con questa iniziativa il Comitato Cultura e Territorio da, Baratti al Cornia, intende arricchire ed ampliare la conoscenza di quel particolare periodo storico che la mostra “Da Baratti a Vignale, l’ultima Grande Bonifica”, esposta fino al 19 agosto presso la Scuola Primaria di Populonia Stazione, affronta attraverso foto, documenti e ricostruzioni storiche delle attività dell’Ente Maremma nel Comune di Piombino.