TOSCANA -“Una manovra così è una batosta per l’agricoltura, vanificando il credito d’imposta per il settore”.
E’ con queste parole che la presidente Cia Etruria Cinzia Pagni parla di una Legge di Bilancio 2026 dove non c’è niente che aiuti davvero il comparto agricolo, a cominciare dall’art. 26 che impedisce la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, di fatto principale occasione di recupero per le imprese agricole.
Dunque, a Cia non piace l’approccio di questa manovra che tradisce chiaramente un patto con gli agricoltori prima incentivati ad ammodernare, e quindi investire, ma
poi lasciati senza possibilità vera di recuperare le spese. Da sottolineare le esigue risorse finanziarie stanziate, appena oltre i 2 milioni di euro, nonché il carico burocratico e gli eccessivi adempimenti necessari alla sua attuazione.
“La nostra agricoltura è al palo- evidenzia Pagni- servono interventi più concreti, strategici e di lungo periodo per aiutare un settore sotto pressione – e pur
apprezzando le proroghe fiscali in Manovra, quella dell’esenzione dal pagamento dell’Irpef agricola, come dall’accisa sul gasolio per le attività nei campi, riteniamo
serva più coraggio da parte delle istituzioni per dare una sferzata ai conti agricoli, sempre più segnati dagli alti costi di produzione e dall’instabilità commerciale. Va scongiurato- chiosa- un ulteriore caos nella vita dei nostri produttori”.
Per questo nel dossier di Cia sono elencate alcune proposte: il rifinanziamento del Fondo per filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato e la richiesta di nuovi investimenti in favore di comparti strategici.

