Alluvione, Commissione Speciale: “una trappola politica”

Come rappresentante di tanti cittadini e di Cambiamo Futuro ritengo doveroso chiarire la mia posizione rispetto alla proposta avanzata da La Svolta e subito accolta con strano entusiasmo dall’Amministrazione Comunale di istituire una cosiddetta “Commissione Speciale” sull’alluvione.

Una scelta che, a mio avviso, non risponde affatto alle esigenze dei cittadini colpiti, ma rischia piuttosto di trasformarsi in un ulteriore ostacolo sulla strada della chiarezza e delle soluzioni concrete.

La mia contrarietà nasce da quattro motivi fondamentali:

1. Una partecipazione di facciata. i cittadini, le famiglie e i comitati che hanno vissuto sulla propria pelle i danni dell’alluvione sono ospiti su invito e non protagonisti.

La Svolta non ha nemmeno provato a discutere il taglio della scontata partecipazione ad una “su invito”. È un paradosso: chi ha subito i danni viene escluso dal processo che dovrebbe servire proprio a risolverli. Quando questi sarebbero “di troppo” ad un tavolo? Non hanno risposto!

2. Un alibi per l’amministrazione.

La Commissione non sarebbe uno strumento operativo, ma un modo per presentare l’immagine di un Comune attento e dialogante. In realtà, si tratterebbe solo di un’operazione di facciata. L’amministrazione ha già il dovere – senza bisogno di ulteriori organismi – di dare risposte chiare, tempestive e trasparenti.

3. Un parafulmine politico.

La presidenza, affidata con entusiasmo dal Sindaco e dalla maggioranza al consigliere Tortolini, perché lui ha richiesto la Commissione, la trasforma in un contenitore vuoto. Ogni ritardo, ogni informazione negata o risposta mancata ai cittadini verrebbe scaricata su questo organismo, alleggerendo la responsabilità diretta della giunta. È un modo per spostare il peso politico senza affrontare davvero i problemi svenduto come un trofeo da mettere in bacheca. Immediatamente rifiutata, senza spiegazioni, la mia proposta di affidarla all’Avv. Sara Brogioni, portavoce della maggioranza. Sindaco e Assessori scaricheranno le richieste dei cittadini, a cui non rispondevano con un: “C’è la Commissione…”

4. Nessuna garanzia di efficacia.

Riunioni sporadiche e senza poteri reali non potranno mai sostituire il dovere dell’amministrazione di ascoltare e agire. I cittadini non hanno bisogno di un diversivo politico con i loro fantomatici “tavoli”, ma di risposte sui tempi dei risarcimenti, sugli interventi di messa in sicurezza e sulla trasparenza delle procedure.

Per tutte queste ragioni, come Cambiamo Futuro ho deciso di oppormi con fermezza a questa proposta. Credo che la strada giusta sia un’altra: un dialogo diretto, senza filtri e senza alibi, tra istituzioni e cittadini.

Chi amministra, il Sindaco Ticciati, la giunta degli assessori e anche i consiglieri comunali di maggioranza devono assumersi le loro responsabilità fino in fondo, senza nascondersi dietro commissioni che rischiano di servire solo a diluire la responsabilità politica.

L’alluvione ha lasciato ferite profonde nella nostra comunità. È il momento della concretezza, non della politica delle scatole vuote. La gente ha bisogno di risposte immediate e soluzioni tangibili, non di nuove passerelle o diversivi istituzionali.

Come consigliere comunale e come rappresentante di Cambiamo Futuro, continuerò a battermi perché i cittadini non siano mai messi in secondo piano. Le istituzioni devono farsi carico fino in fondo del proprio ruolo, guardando negli occhi chi ha perso beni, case e serenità, e offrendo loro certezze, non illusioni.

Solo così potremo restituire fiducia e costruire insieme un futuro più sicuro.

Alessio Albertoni – Cambiamo Futuro