Preoccupazione per la situazione della sanità in Val di Cornia

La recente enfasi posta sul potenziamento esclusivo della Cardiologia a Cecina, emersa dall’intervista della Primaria Lara Frediani, suscita profonda preoccupazione tra i cittadini di Piombino e della Val di Cornia. 

L’augurio è che si sia trattato di un problema di comunicazione perchè se non fosse così ci sarebbe da rimanere sgomenti.

Sebbene, infatti, ogni miglioramento del Sistema delle Valli Etrusche sia ben accolto, l’impressione è che dalle parole della primaria, ancora una volta, Piombino e l’Elba vengano trattati da parenti “poveri” e relegati a un ruolo secondario. 

Dovrebbe sapere a maggior ragione la primaria Frediani, che ha vinto il concorso da primaria proprio per l’ospedale di Piombino e da lì ha acquisito anche la guida di Cecina, che dal 2019 dovremmo tutti essere capaci di ragionare come se non esistessero più un reparto di cardiologia di Cecina e uno di Piombino ma uno unico distribuito sui due presidi ospedalieri con specializzazioni diverse e complementari.

Come chiediamo da anni. 

Oggi pensiamo anche con l’aggiunta dell’Elba.

La cardiologia di Piombino è da sempre un punto di riferimento essenziale per un vasto bacino di utenza, è inaccettabile percepire oggi che il potenziamento, di strumentazione e di specialisti, si concentri unicamente su una parte dell’unità operativa, ignorando le esigenze e le potenzialità dell’altra componente, altrettanto vitale per il territorio. 

E che si annunci un numero così importante di assunzioni (addirittura 7 nuovi medici) senza il minimo riferimento alla cardiologia di Piombino che si regge con lo scotch grazie alla generosità dei professionisti residenti e ad altri che accettano di prestare alcune ore a Villamarina per mantenere il reparto aperto 24 ore. Per non parlare dell’Elba dove la cardiologia sta diventando un miraggio con il servizio garantito solo 20 ore a settimana.

La dottoressa primaria è a capo di un’unità operativa complessa che include Cecina, Piombino e l’Elba e da lei, come dall’azienda, ci aspetteremmo una visione strategica che tenga conto di tutte le realtà, garantendo un equilibrio e un’equità nell’accesso alle cure.

Nelle proposte dell’ASL, che avevamo comunque giudicato insufficienti, si era parlato chiaramente almeno di un potenziamento dell’attività ambulatoriale a Piombino, con l’acquisto di un angiotac e lo sviluppo di programmi di follow-up per i pazienti. È fondamentale chiedersi a che punto siano queste iniziative perché ad oggi non ne risulta traccia e sembra quasi di intuire che anche il follow up si sposti su Cecina con “nuove apparecchiature”.

C’è poi il vero nodo: il rilancio dell’attività di chirurgia cardiologica e, in prospettiva, dell’attività di emodinamica a Piombino che è stato e resta un obiettivo prioritario per la nostra comunità e per un territorio vasto del quale deve entrare a far parte anche l’ospedale di Portoferraio che non può essere tenuto in considerazione solo per i numeri che porta agli altri presidi. Le dichiarazioni della primaria, che sottolineano l’operatività nella sala di emodinamica di Livorno, con l’intervento dei medici di Cecina per i pazienti intercettati nei propri ambulatori, suonano come una doccia fredda per le legittime aspirazioni di Piombino e per le proposte che nel tempo abbiamo avanzato come territorio.

È davvero incomprensibile come si possa ignorare la volontà e la necessità di rafforzare un servizio così cruciale in un ospedale che ha sempre avuto le competenze per portarlo avanti e che serve un bacino ampio e a grande distanza dagli ospedali di prima fascia. L’idea che i pazienti dell’Elba e di Piombino debbano dipendere esclusivamente da strutture esterne e da personale che non fa parte integrante del loro presidio ospedaliero, seppur con la stessa direzione, mina la fiducia nella possibilità di un vero sviluppo locale.

La Val di Cornia e l’Elba meritano una sanità di qualità e accessibile, con servizi specialistici potenziati su tutto il territorio e non solo in alcune aree privilegiate. Ci auguriamo che la primaria e l’intera direzione sanitaria vogliano riconsiderare l’attuale strategia, includendo Piombino e l’Elba in un piano di sviluppo paritario. La comunità è pronta a collaborare, ma esige chiarezza, impegni concreti e un’attenzione concreta e equa a tutte le componenti dell’unità operativa di Cardiologia, incluso l’acquisto immediato di un angiografo e la cruciale dotazione di personale che possa garantire ai nostri cittadini le cure e i servizi che meritano, nel rispetto della dignità e del diritto alla salute.

Simone De Rosas