Accogliamo con favore il finanziamento triennale da parte della Regione Toscana alla Società Parchi della Val di Cornia.
Si tratta di un riconoscimento importante a un modello unico di gestione unitaria e sovracomunale di beni pubblici di grande valore artistico, ambientale, culturale e turistico.
Negli ultimi vent’anni, la Società dei Parchi è stata uno strumento decisivo per accompagnare il territorio della Val di Cornia fuori dalla monocultura industriale, aprendo nuove prospettive, a partire da quella turistica.
Come Partito Democratico abbiamo sempre difeso quella visione e continuiamo a ritenere che vada rilanciata, non archiviata.
Questo contributo, che arriva in un momento di confronto, anche aspro, tra i Comuni soci, rappresenta un’occasione preziosa per fare ciò che consideriamo da tempo necessario: aggiornare e rilanciare il sistema dei Parchi della Val di Cornia, rendendolo nuovamente strategico per lo sviluppo del territorio.
Una necessità emersa giá nel 2021 nel convengo sui Parchi organizzato dal *Comune di Campiglia Marittima e dalla Sindaca Ticciati*.
Come Partito Democratico abbiamo nel tempo proposto una serie di interventi concreti:
ampliamento dei servizi in gestione;
estensione del perimetro operativo all’intero ambito turistico “costa degli etruschi”;
una governance più snella, flessibile e attuale;
un ruolo più definito e più attivo per i soggetti privati;
un arretramento della politica in favore di competenze professionali in grado di gestire una società pubblica di alto profilo, con visione e capacità.
I 300 mila euro stanziati, per i quali ringraziamo *il presidente Giani e il consigliere regionale Anselmi*, non devono – a nostro avviso – servire semplicemente a ridurre il contributo pubblico di cui si è tanto discusso, ma ad avviare un percorso di rilancio e valutare la possibilità di una partecipazione diretta della regione nella società: è il momento di coinvolgere competenze specifiche che aiutino a rimettere in moto un sistema forse non più attuale e che, così com’è, sembra aver esaurito la sua spinta.
E che non può oggi far ricadere il costo della sua gestione su chi, ancora convinto del suo valore, mantiene i suoi asset al servizio del sistema comune.
La funzione dei Parchi deve essere ricostruita su nuove basi, capaci di coniugare tutela ambientale e culturale con un modello turistico moderno, meno legato alla stagionalità e più attento alla qualità dell’offerta.
La Val di Cornia ha bisogno di tornare a credere nel valore del proprio patrimonio, investendo con coraggio in una direzione che coniughi sviluppo, sostenibilità e identità. Ed ovviamente tutto ciò non può prescindere dalla convinzione delle Amministrazioni Comunali della necessità di salvaguardare e rilanciare il sistema di gestione e di sviluppo del patrimonio storico e culturale pubblico e dalla volontà di condividere, davvero e non di facciata, nuove strategie che siano alla base del nuovo disegno strategico di una società strumentale, volontaria dove i Sindaci abbiano pari dignità e pari possibilità di contribuire alla prospettiva dell’intero territorio, in termini economici, culturali e sociali.