E’ stato approvato ieri dal consiglio comunale con i voti favorevoli dei gruppi Impegno Comune e della Svolta lo studio della mobilità redatto dall’ing. Luciano Della Lena, incaricato a gennaio del 2025. Gli obiettivi fondamentali sono stati illustrati al consiglio dall’assessore all’urbanistica Massimo Zucconi. Con questo atto si gettano le basi per avviare il processo di adeguamento e raccordo delle reti infrastrutturali stradali, ferroviarie e ciclabili nel Comune di Campiglia.
L’obiettivo è quello della loro migliore integrazione in un territorio caratterizzato dall’intersezione tra strade di rilevanza nazionale (la Variante Aurelia e la SS. 398) e dalla presenza della stazione ferroviaria di Campiglia M.ma collegata direttamente con il porto di Piombino. Un crocevia di strade e ferrovie che ne fanno un nodo intermodale, al quale oggi si aggiunge sempre più la domanda di migliori percorsi ciclabili, sia per le esigenze dei residenti che del crescente cicloturismo che frequenta Campiglia e l’intera Val di Cornia.
“Un impegno che ci eravamo presi in campagna elettorale e che oggi portiamo a compimento – dichiara la sindaca Alberta Ticciati – con l’obiettivo di individuare le migliori soluzioni per la mobilità, carrabile e lenta, interna al Comune e per il collegamento con il territorio della Val di
Cornia e delle sue ricchezze. Un disegno ambizioso, di area, che si propone da stimolo per la crescita di tutto il territorio e che rappresenta concretamente la nostra idea di sviluppo e di visione sovracomunale, oggi non più vezzo, ma vera necessità per rispondere con efficacia alle sfide del nostro tempo”.
Lo studio, sollecitato anche da una mozione del Consiglio Comunale del 28 novembre 2024 relativa allo svincolo nord di Venturina, compie una ricognizione delle criticità e delinea ipotesi risolutive. In sintesi le più rilevanti.
Stazione Ferroviaria. Quella di Campiglia M.ma (in realtà si tratta della stazione della Val di Cornia e dell’isola d’Elba) si conferma come scalo di primo piano lungo la ferrovia tirrenica tra Livorno e Grosseto che non gode però di adeguati collegamenti. L’unico cavalcavia che consente oggi di raggiungere la stazione è inadeguato per il traffico veicolare (compresi bus e mezzi pesanti) ed è del tutto impraticabile per ciclisti e pedoni. Lo studio si è concentrato sulla fattibilità del prolungamento di via dell’aeroporto, già da tempo previsto dalla pianificazione urbanistica comunale, configurandolo come nuovo collegamento carrabile, ciclabile e pedonale in grado di superare le criticità esistenti. Offre inoltre soluzioni per il riordino complessivo della viabilità intorno alla stazione di Campiglia, compresa quella interna alla lottizzazione privata dell’area dei servizi non ancora ultimata, con crescenti fenomeni di abbandono. Si tratta di un insieme di opere che, se realizzate, contribuiranno a rafforzare la funzione strategica della stazione come servizio di area vasta e a riqualificare le aree circostanti.
Svincolo di Venturina Nord. Della necessità di un nuovo accesso per la Variante Aurelia a nord di Venturina si discute da decenni. L’unico svincolo esistente, quello di Coltie, non ha risolto il problema del traffico che si genera a nord dell’abitato di Venturina Terme e che oggi per collegarsi con la Variante Aurelia ha due possibilità: attraversare l’abitato di Venturina (non consentito però per i mezzi pesanti) o raggiungere lo svincolo di San Vincenzo sud percorrendo la strada provinciale 39. Si tratta di una seria criticità che fa gravare su quella strada un rilevante traffico, compresi mezzi pesanti : la sola cava di Monte Valerio genera una media di 122 viaggi al giorno, mentre quelli della cooperativa agricola Terre dell’Etruria si stimano in circa 500 al mese. Si tratta di un carico di traffico che aumenta rischi di incidenti e disagi per chi abita a Lumiere.
La pianificazione urbanistica prevede tutt’ora l’ampliamento della strada delle Caldanelle e una strada complanare a monte della Variante per il raccordo con lo svincolo di Coltie. Si tratta di una previsione sempre meno convincente, a partire dalla necessità di non gravare via della Caldanelle di traffici che necomprometterebbero gli usi locali e turistici che oggi la caratterizzano. La soluzione prospettata prevede l’utilizzo di via delle Chiuse (adeguata e raccordata direttamente con la S.P.39 per non impegnare via di Rimigliano) e dell’esistente cavalcavia che consente il raccordo con la Variante.
Ciclopiste. Lo studio ha compiuto una ricognizione delle molte proposte delineate nel corso degli anni con l’obiettivo di raccordarle tra di loro, con la ciclovia Tirrenica e con gli altri nodi della mobilità, in primis la stazione ferroviaria. Si tratta di un quadro che consente oggi di valutare meglio la priorità e di ricercare la collaborazione con gli altri Comuni per dare continuità al sistema delle ciclopiste della Val di Cornia, senza interruzioni che ne riducono l’efficacia. Tra queste particolare rilevanza assumono le due ciclopiste fluviali della Fossa Calda e del fiume Cornia. Regione e Anas.
Gli esiti dello studio sono già stati illustrati in incontri preliminari con ANAS e Regione Toscana dai quali è emerso il riconoscimento della necessità dello svincolo nord di Venturina Terme (sul quale Anas si riserva approfondimenti tecnici nello sviluppo della progettazione) e del prolungamento di Via dell’Aeroporto. Entrambi gli enti hanno invitato il Comune a trasmettere lo studio al fine di valutare la rilevanza territoriale delle opere previste (locale, provinciale, regionale e nazionale) al fine della loro inclusione nella programmazione concertata tra Regione Toscana, Anas e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Solo a valle di questa valutazione sarà possibile individuare i soggetti istituzionali che dovranno assumere gli oneri della progettazione e della realizzazione delle opere, compresi quelli che chiameranno in causa la nostra amministrazione.
Al termine delle illustrazioni la sindaca Alberta Ticciati ha evidenziato come molti di questi argomenti abbiano anche una rilevanza sovracomunale, impegnandosi ad aprire un confronto con le altre amministrazioni interessate per convergere su obiettivi comuni.

