Sabato 11 gennaio, al circolo Arci Isolotto (Firenze), è stata organizzata una riunione da diverse figure dell’ambientalismo ufficiale.
Tra gli invitati, anche esponenti del settore privato delle rinnovabili tra i quali Simone Togni, presidente dell’ANEV, la lobby dell’eolico in Italia, ma anche figure politiche di primo ordine come la vicesindaca di Firenze, il capogruppo PD della regione Toscana, il segretario regionale Sinistra Italiana, ma prima fra tutti l’assessora Monia Monni che proprio in questi giorni elabora la legge regionale che dovrebbe stabilire le aree dove fare gli impianti eolici e fotovoltaici.
Ricordiamo che la Val di Cornia è già tra i territori più colpiti dalle speculazioni energetiche con una valanga di progetti che portano il conto a 22 pale eoliche alte 200m e più di 300 ettari di impianti fotovoltaici.
La presenza dell’assessora- che dovrebbe tutelare i territori toscani a una riunione di lobbying pubblico per conto del settore rinnovabilistico – ci è sembrata poco opportuna, a maggior ragione visto che la legge proposta il 2 dicembre scorso condannerebbe la Val di Cornia ad ulteriori 1500 ettari di aree disponibili per impianti fotovoltaici o agrivoltaici.
Perciò i membri del comitato hanno voluto esprimere la voce dei cittadini, liberi da ogni interesse se non quello del territorio, esponendo uno striscione con su scritto “Regione Toscana, allontanati dalle lobby”.
Rivendichiamo questa azione come un severo richiamo alle istituzioni che dovrebbero rendere conto ai cittadini, e solo ai cittadini.
Concludiamo ricordando che nei sei mesi impegnati per l’elaborazione di una legge che in sostanza permette al settore delle rinnovabili di colonizzare una porzione del patrimonio agricolo toscano, e contro la quale tutti i comuni della Toscana si stanno rivoltando, l’assessora non è mai venuta in Val di Cornia a discutere degli impatti disastrosi che hanno questi progetti.
Comitato Terre Val di Cornia