Comunicato stampa.
In data 28 gennaio 2025 è stato pubblicato sul Tirreno un lungo articolo dove gli operatori del porto di Piombino, diversamente da quello che la maggioranza dei cittadini piombinesi pensa, si dicono favorevoli alla permanenza del rigassificatore ormeggiato all’interno del porto della nostra città. Si rende necessario analizzare punto per punto le ragioni che tali lavoratori adducono per ritenere così indispensabile la permanenza della nave.
La prima motivazione riguarda i servizi di sicurezza che, grazie alla presenza della nave in porto, sono stati potenziati: si ricorda che il rigassificatore è stato piazzato nel nostro porto soltanto in virtù di una presunta emergenza gas per il nostro paese, che ha permesso di ignorare i numerosi passaggi che precedono l’installazione, in un qualsiasi luogo d’Italia e probabilmente del mondo, di una struttura a rischio di incidente rilevante. Se si intende porre l’attenzione sulla sicurezza, benissimo, sarebbe ora, noi cittadini di Piombino ne saremmo molto contenti. Si sappia che a tutt’oggi non esiste un piano strutturato di evacuazione o di intervento che possa consentire ai cittadini di Piombino di mettersi in salvo in caso di evento avverso. Piombino ha infatti un’unica strada di uscita e di ingresso alla città, pertanto, se si fosse seguito l’iter ufficiale di valutazione, la nostra città sarebbe stata scartata immediatamente.
Nell’articolo si parla del principio d’incendio registrato sulla Freccia Gialla, nave che entra ed esce dal porto regolarmente nel periodo estivo. Perfetto. Parliamone. Si dice che la macchina dei soccorsi è stata elogiata per l’efficacia e questo grazie alla presenza del rigassificatore che assicura un presidio di sicurezza permanente. Quest’ultima frase ci preoccupa ulteriormente come cittadini perché sorge spontanea una domanda:
Prima dell’arrivo della nave rigassificatrice allora non era assicurata la sicurezza nel porto? Non esisteva un presidio pronto e attivo in caso di incidente? Può un porto non avere un piano di sicurezza adeguato a contrastare incidenti imprevisti? Non ci risulta che negli anni passati si siano verificati, all’interno del nostro porto, incidenti gestiti male dai mezzi di sicurezza. Questo significa che il nostro porto, come qualunque porto rispettoso delle regole, è in grado di affrontare eventi imprevisti di qualunque natura senza dover contare sulla presenza di una nave a rischio di incidente rilevante ormeggiata sotto casa! Noi cittadini siamo stati spesso definiti come dei catastrofisti, dei mitomani, dei ninbi, (la Liguria ovviamente no) ma una nave che prende fuoco a pochi metri da un rigassificatore mentre una nave metaniera lo sta rifornendo di gas altamente infiammabile è da catastrofisti? Ci auguriamo sempre di sì, ma temiamo fortemente che sia un no.
La seconda motivazione addotta riguarda le dimensioni del porto di Piombino: viene contestata la dicitura, spesso utilizzata da noi cittadini, di “piccolo porto” con accezione negativa. Beh “tutto è relativo” direbbe Eistein! Dipende in quali termini si ragiona. A noi interessa la dimensione del porto in rapporto a quella della nave rigassificatrice e alle sue caratteristiche intrinseche. E’ interessante considerare che viene evidenziata la quantità di passeggeri e di merci che transitano per quel porto, cosa che invece contribuisce ad avvalorare ulteriormente le nostre forti preoccupazioni. Il porto di Piombino ha un transito di gente e di merci intenso pur avendo dimensioni che nulla hanno a che vedere con quelle di porti ben più grandi (Civitavecchia, Genova, Ravenna, Livorno…) Si pensi che le banchine del porto di Piombino hanno una lunghezza di 2.300 m, mentre quelle di Ravenna, ad esempio, sono lunghe ben oltre gli 11.000 m. Ma di cosa stiamo parlando? Quindi, in un porto di queste dimensioni, con un ragguardevole, come viene ben specificato, passaggio di merci e di passeggeri, è stata posta una nave rigassificatrice a rischio di incidente rilevante! Questo è il fatto. Il continuo passaggio di navi che trasportano passeggeri e merci che manovrano a poche centinaia di metri dalla nave, fa sì che quella non sia la giusta posizione di un mezzo del genere. Ricordiamo infine che, contrariamente a quello che spesso si sente durante interviste faziose in tv o altrove, il porto di Piombino si trova IN CITTÀ e quindi anche il rigassificatore è a poche centinaia di metri dalle prime case. Questo è intollerabile!
La terza motivazione riguarda il fatto di essere al centro dell’agenda politica nazionale grazie alla presenza nel nostro porto della nave e del lavoro che questa permanenza ha portato e porterebbe in futuro alla città. Piombino è stata una città che per decenni ha supportato l’economia italiana fornendo l’acciaio necessario alla creazione di migliaia di infrastrutture in tutto il paese e all’estero. Come città abbiamo dato tantissimo, lo stato dovrebbe solo ringraziarci per il nostro forte e costante contributo, ora invece ci vengono fatte tante promesse di lavoro che vengono puntualmente disattese. E’ vero il nostro territorio è in affanno ma non sarà di certo un rigassificatore nel porto a dare nuova vita alla città, anzi. Vogliamo davvero barattare l’attenzione di un governo che dovrebbe solo ringraziarci per tutto ciò che abbiamo fatto per lo stato negli anni passati, con la nostra sicurezza? Questi concittadini che descrivono un futuro così roseo con quella nave nel nostro porto, non pensano alle loro famiglie? Non pensano che un malaugurato giorno, si spera mai, queste loro esternazioni potrebbero risuonare come una terribile e intollerabile scelta devastante? Vogliamo tornare ad essere proni nei confronti delle scelte azzardate della politica o alzare le teste e chiedere che la giustizia, la legalità e il lavoro, quello “vero e sicuro”, tornino ad essere un baluardo forte e saldo nelle vite di tutti i cittadini piombinesi? Il periodo storico che stiamo vivendo è difficile e nei periodi difficili, a volte, si dimentica cosa conta davvero. Noi crediamo che la sicurezza della propria casa e dei propri cari debbano essere posti in cima alle priorità di qualunque persona e che NIENTE possa essere barattato con questo diritto.