Venerdì 27 dicembre presso la Pizzeria Tonino in Corso Vittorio Emanuele II ore 17.
Introduzione
I sogni dei ragazzi e il ruolo degli adulti
di Ado Grilli
L’idea di questo libro mi è venuta quando mi è capitato di leggere un post, dell’allora assessore alla cultura del Comune di Campiglia, Gianluca Camerini che diceva: «I genitori sono contenti delle scuole di calcio, o delle palestre e degli impianti sportivi, dove i loro figli per due e tre volte alla settimana vanno ad allenarsi; così li tolgono dalle strade. Ma si chiedono come sono seguiti?».
La domanda suscitò la mia attenzione e, seguendo da anni le attività delle scuole di calcio, ho iniziato a osservare più in profondità. Ho rilevato numerose criticità come l’eccesso degli iscritti, rispetto alla possibilità di fare giocare tutti; il rapporto tra allenatori e ragazzi; il comportamento dei genitori nei confronti dei figli, degli allenatori, degli arbitri e degli altri genitori delle squadre avversarie che insieme formano la comunità degli spettatori; la competitività tra le società che, spesso, si basa sull’accaparrarsi i più bravi anziché sulla qualità della scuola di calcio o degli altri impianti sportivi.
A questo contesto si è aggiunto un altro elemento che, a me, sta particolarmente a cuore e dal quale è scaturito il titolo del libro: “Lasciateli sognare “.
In un’intervista a Dazn, Cesare Prandelli, apprezzato e amato allenatore di calcio, invita a sviluppare la fantasia dei piccoli, praticanti il calcio; a non telecomandarli. «I ragazzi, fino a 14 anni, vanno lasciati giocare utilizzando la fantasia», afferma. E prosegue: «Certo debbono imparare le regole ed esercitarsi nei fondamentali. Ma niente tattiche esasperate che, spesso, vengono impartite fin da piccoli. Lasciamoli liberi di dribblare, di provare una veronica; di divertire e divertirsi». In molti, in verità, sostengono questa tesi; tra essi un campione come Roberto Baggio, con un’intervista che ho inserito come controcopertina.
Messi insieme tutti questi elementi, ho avvertito che poteva essere interessante trattarli in un libro, raccogliendo competenze utili a una riflessione comune per migliorare le scuole di calcio e le varie attività sportive che – va detto – svolgono un ruolo importante, verso una fascia delicatissima di età.
Il libro è suddiviso in due parti. La prima parte è dedicata agli allenatori (qualche dirigente di società preferisce chiamare istruttori), i quali, nel contesto descritto, svolgono un compito fondamentale.
La seconda parte approfondisce aspetti solo apparentemente collaterali e secondari, rispetto all’attività sportiva svolta dai giovani calciatori, ma estensibili e applicabili anche ad altri sport. Con una psicologa viene trattato, tra i vari temi, il ruolo dei genitori affrontato anche da un dirigente che nella sua società sportiva svolge il ruolo di genitore/accompagnatore; con una dottoressa della Medicina sportiva vengono evidenziate le attenzioni necessarie per la tutela della salute e la sicurezza del giovane sportivo; un nutrizionista affronta il delicato tema di un’alimentazione corretta in rapporto all’attività svolta; una madre di una giovanissima calciatrice ci parla del calcio femminile che inizia ad affermarsi; non manca la voce di un presidente delle società di calcio. Gordiano Lupi che, con la sua sensibilità, è Editore del libro, avvalendosi di sue precedenti esperienze sportive, parla del ruolo degli arbitri, attività svolta a lungo e con grande competenza.
La gestazione del libro è stata lunga, per molti motivi; il più importante è stato che non volevo fare una cosa banale ma realizzare uno strumento che fosse di serio approfondimento. Così quando uscirà sarà come aver atteso un figlio. Nel frattempo, nello sport, specie nel calcio, sono accadute tante cose; come, ad esempio, la brutta figura agli Europei di calcio, con le tante domande che ne sono scaturite e la ricerca delle motivazioni. Ci sono parse particolarmente interessanti le considerazioni di Cesare Prandelli, al riguardo. Come appendice al libro ho legato insieme una serie di interviste realizzate in passato con Prandelli insieme con parole espresse negli ultimi tempi per dare una dimensione più complessiva alle tematiche del calcio italiano, non solo a quello delle giovanili. Si parte dalla crisi del calcio azzurro per unirla alla mancata attenzione verso i giovani dei vivai (non c’è paragone, ad esempio, con la grande attenzione che viene messa in pratica in Spagna). L’intervento conclusivo di fatto rappresenta un’ideale ponte sul “dopo” del calcio, su un futuro incerto e sui mille problemi rimasti sul tappeto. Il titolo del libro (“Lasciateli sognare”) in qualche modo si estenda dai ragazzi a tutti quelli che amano il calcio e lo sport in genere. Insomma, abbiamo bisogno di sogni migliori. L’intervento conclusivo arricchisce il libro e lo rende più interessante.


