Aumenta l’imposizione fiscale. Il solito tassa e spendi che colpisce commercio, turismo e artigianato.
In Consiglio Comunale con i nostri voti convintamente contrari è stata approvata una
vera e propria stangata fiscale con l’aumento delle aliquote ordinarie IMU di circa il
20 % su uffici, negozi, botteghe, alberghi, pensioni, residenze turistiche, case
appartamenti vacanze, aree agricole non detenute da imprese, aree fabbricabili.
Un colpo per il comparto turistico, commerciale e artigianale solo impercettibilmente
mitigato da una piccola riduzione su bed and breakfast e affittacamere in quanto
l’aumento del prelievo fiscale su queste categorie è di 160.000 euro.
Perchè questa manovra ? Per un amento di spese in parte anche comprensibile:
trasporto scolastico, asili nido, contratto nazionale del pubblico impiego, oppure per
rafforzare alcuni servizi che in termini generali condividiamo.
Altresì non ci convince radicalmente l’approccio e il metodo. In Consiglio Comunale
a nostra precisa richiesta ci è stato detto che non è stata fatta nessuna riunione di
concertazione con le categorie potenzialmente interessate dai pesanti rincari
Confesercenti, Confcommercio e CNA, insieme alle altre rappresentanze del mondo
produttivo e agricolo, oltre a questo ci è stato detto che non era possibile recuperare
nel bilancio le risorse correnti per evitare un aumento del prelievo fiscale.
Avremmo avuto bisogno di un approccio innovatore e non conservatore.
- Per qualificare i servizi producendo ottimizzazioni di spesa si poteva pensare ad
appalti integrati sovracomunali o comunque associati con altri Comuni, pensiamo al
trasporto scolastico o agli asili nido. Un modo per gestire al meglio le risorse
disponibili dando un respiro territoriale alle scelte. - Ci sarebbe bisogno di rivedere la spesa storica corrente libera per ridurla,
riorientarla, ristrutturarla anziché riproporla da un anno all’altro in modo burocratico. - I bilanci di previsione non si fanno con gli avanzi ma un ente ragionevolmente sa
dove è più difficile spendere i soldi che si hanno in cassa. E’ una base per capire dove
possibile già in fase di previsione di bilancio ridurre le risorse da destinare.
La scelta è stata quella classica della vecchia sinistra tassa e spendi anziché percorrere
la via delle riforme e dell’innovazione. Un colpo fiscale a quelli che dovrebbero
essere i settori da tutelare maggiormente il commercio, il turismo e l’artigianato.
-Matteo Tortolini
-Gruppo Consiliare ” La Svolta “

