I Carabinieri della Stazione di Rosignano Solvay, a conclusione di mirate indagini, hanno
denunciato in stato di libertà all’AG di Livorno, poiché gravemente indiziato di vari reati, un uomo
di origini straniere oltre la quarantina, già noto alle forze dell’ordine.
Le indagini sono state avviate dai carabinieri a seguito di una denuncia di furto ai danni di
un’abitazione a Vada presentata dalla vittima. Proprio intorno ai primi giorni del mese di novembre
dalla casa era stata asportato vario materiale fra cui anche una bicicletta.
I carabinieri della Stazione, acquisiti tutti gli elementi indiziari utili, anche avvalendosi di tracce
video registrate da sistemi di videosorveglianza della zona, hanno ricostruito la vicenda ed in
particolare hanno individuato l’autore responsabile anche di avere sottratto il velocipede del valore di circa 250 euro.
A distanza di pochi giorni è stata presentata un’altra denuncia ai carabinieri di Rosignano Solvay per informarli del furto ai danni di un’auto in sosta dal cui interno i malfattori avrebbero asportato un portatessere contenente fra varie cose anche una carta prepagata.
Detti fatti apparentemente distinti per tempistiche e località a seguito delle approfondite indagini
sarebbero risultate essere il risultato dell’operato di un unico autore.
In particolare, sarebbe emerso che i prelievi effettuati con la carta prepagata rubata presso un
distributore automatico della zona erano stati eseguiti dalla stessa persona. A suffragare le ipotesi
hanno contribuito anche le tracce video registrate dalle videosorveglianze della zona.
Decisiva nella intera ricostruzione di entrambe le vicende è stata la conoscenza del territorio dei
militari di Rosignano Solvay che hanno così potuto mettere a sistema tutti gli spunti acquisiti,
identificando il sospettato autore, peraltro già noto e gravato da precedenti analoghi in materia di reati predatori. L’indagato sarà chiamato a rispondere in merito a condotte di reato per furto in
abitazione, furto aggravato, ricettazione e indebito utilizzo di strumenti di pagamento.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.