Testo di Gordiano Lupi, foto di Riccardo Marchionni.
Un tempo era polvere d’acciaio
e carbone adesso soltanto mare.
Il profumo del mare che reca
il ponente su questa nave alla deriva
che è Piombino. Barba di Giove
su collina di calcare, pini marittimi
antichi perdono spore e pensieri.
Finito il lungomare, via Amendola
sferzata dal ponente, tamerici e sogni,
affacciata sull’Elba, senza riparo,
come la piazza del tempo perduto,
lui ti colpisce da ogni lato, in mezzo
al guado, verso la zattera dei Portici.
Via Petrarca silenziosa, serrande
abbassate e venditori di frutta
africani; via della Repubblica
e via Fragola ricordi d’antico
splendore nel grigiore dei giorni.
Per compagno il freddo ponente
tra corso Italia e piazza Tre Orologi,
vetrine dai sogni assenti, mercati disadorni,
follia di questo novembre, acre e pungente
come il dolore del passato che non torna.


