Dunque tutti i cittadini e i turisti della Val di Cornia anche quest’anno dovranno pagare gli aumenti
decisi autonomamente dalla Giunta di Piombino per i parcheggi del parco naturale della Sterpaia,
del parco archeologico di Baratti e Populonia e della parking pass destinata a tutti i residenti nei
Comuni della zona. Aumenti consistenti, dal 15 al 25%, che peseranno sui nostri cittadini e che per
i turisti andranno ad aggiungersi anche alla tassa di soggiorno.
Al di là delle frasi di circostanza sulla volontà di sostenere lo sviluppo turistico, queste decisioni contribuiranno a dare un’immagine turistica negativa di tutta la Val di Cornia che rischia seriamente di essere percepita come un territorio dove i Comuni, indipendentemente di chi prende le decisioni, cercano di far cassa sui turisti.
La decisione è ancora più grave se si considera che gli aumenti riguardano i parcheggi del sistema dei parchi realizzato e gestito unitariamente dalla Società Parchi per conto di tutti i Comuni della zona che insieme decisero di istituire la parking pass e insieme decidevano annualmente le tariffe per residenti e turisti.
Oggi non è più così. Con una decisione improvvida del 2011 i Comuni acconsentirono alla richiesta
di Piombino di incamerare nel proprio bilancio le entrate dei parcheggi (allora circa 1,2 ml. di euro
pari alla metà dei ricavi totali) e di istituire la tassa di soggiorno per compensare la Parchi delle
entrate sottratte.
Compensazione che negli anni ha dato luogo a inconcludenti discussioni tra i Comuni su come ripianare le perdite della società parchi e che nel 2020 portarono addirittura il
Comune di San Vincenzo a ritirare dal sistema il parco di Rimigliano.
Siamo così giunti all’assurdo che mentre deperiva negli anni il bilancio della società Parchi, quello del Comune di Piombino, per effetto degli aumenti tariffari autonomamente deliberati, ha visto crescere esponenzialmente le entrate dei parcheggi, che sono raddoppiate e che, con gli aumenti deliberati per il 2025, potrebbero raggiungere circa 2,6 milioni di euro.
Queste sono alcune delle ragioni profonde delle difficoltà della società che oggi si trova a gestire i parchi senza risorse adeguate, con effetti negativi sulla qualità dei servizi e delle manutenzioni e, di fatto, impossibilitata a sviluppare il progetto come sarebbe possibile e necessario per la cultura e il bene del turismo della zona. Intanto continuano a crescere i costi per l’accesso alle spiagge libere per tutti i residenti e per i turisti.
E’ una beffa che i Comuni hanno l’obbligo di affrontare partendo dal fatto che il sistema dei parchi è un bene unico della Val di Cornia e non un’occasione per ogni singolo comune di fare cassa per fini che nulla hanno a che vedere con i parchi e con il turismo.
Per queste ragioni la coalizione “Impegno Comune” sollecita le amministrazioni della
zona a trovare soluzioni condivise per evitare un danno per l’immagine e l’economia di tutta la Val di Cornia.
Coalizione Impegno Comune, Campiglia Marittima

