Città del vino e città dell’olio contro gli impianti fotovolatici sui terreni agricoli

Città dell’Olio e Città del Vino, riconosciute associazioni nazionali di cui fanno parte anche i Comuni della Val di Cornia, sostengono lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica, ma lanciano un grido d’allarme contro le speculazioni energetiche e l’aggressione al territorio rurale e al paesaggio da parte delle multinazionali dell’energia. Lo fanno attraverso un Manifesto che chiede alle Regioni di individuare le aree idonee per l’installazione di impianti di energia rinnovabile in modo responsabile, con un approccio che vada a conciliare le necessità della transizione energetica con quelle relative alla tutela e alla preservazione del territorio con i suoi ambienti, i suoi paesaggi e le sue tradizioni e, ancor più, della sua attività primaria, l’agricoltura, fondamentale per uno sviluppo sostenibile e per la qualità della vita delle comunità locali.

Le associazioni Città dell’Olio e Città del Vino rappresentano oltre 1.000 comuni caratterizzati da produzioni agricole di pregio. Di Città del Vino fanno parte anche Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto, che fa parte anche di Città dell’Olio.

A preoccuparci– spiegano il Presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa e il Presidente delle Città del Vino Angelo Radica–sono il deterioramento dei territori e l’impoverimento delle economie agricole locali”. L’appello nello specifico chiede che nell’individuazione delle aree per l’installazione degli impianti di energia rinnovabile siano considerati tutti gli aspetti ambientali, sociali, culturali, produttivi, paesaggistici ed economici e non solo l’esistenza di vincoli ambientali e paesaggistici, la presenza di zone protette, parchi, aree di pregio storico-culturale e zone agricole di alta qualità.

Si ribadisce quindi la contrarietà all’utilizzo di aree agricole per l’installazione di qualsiasi impianto che consumi, limiti la fertilità o distrugga il suolo agricolo tenuto conto che i pannelli solari alterano le condizioni microclimatiche (luce, temperatura, umidità) alle colture sottostanti, influenzando la loro crescita e resa, e che la presenza di pannelli solari influisce sulla fertilità e sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo, con potenziali conseguenze negative sulla tutela della biodiversità.

Si dice no anche alla semplificazione e accelerazione dell’iter autorizzativo e ai progetti calati “dall’alto” senza un coinvolgimento attivo e integrato delle comunità locali.

Al Manifesto lanciato da Città del Vino e Città dell’olio (consultabile al seguente link: https://cittadelvino.com/citta-dellolio-e-citta-del-vino-no-alle-speculazioni-e-allabusivismo-green-nelle-citta-di-identita/)hanno aderito anche Slow Food Italia, Consulta Nazionale Distretti del Cibo, Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano, Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.