Distruzione di un bosco loc. La Botte Scarlino

Comunicato stampa.
Leggiamo che l’operazione sarebbe nata da una circolare della Prefettura che chiedeva, pare, di ripulire le scarpate delle ferrovie.

Non conosciamo questa circolare, ma è plausibile che essa esista e che chieda questo.
Tuttavia non è assolutamente applicabile al caso di specie, intanto per ragioni logiche.
Non è stata ripulita la scarpata della ferrovia, ma raso al suolo un intero bosco distante in larghissima parte dalla ferrovia.

E vediamo cosa dice la legge.
Art. 5 comma 1 l. R.T. 6.4.2000 n.56 stabilisce che è vietato il deterioramento e la distruzione dei siti di riproduzione e riposo delle specie selvatiche e altresì la molestia, specie nel periodo della riproduzione, ed era questo il caso.
Tutti gli animali erano in piena riproduzione, i loro nidi sono stati abbattuti, le loro tane schiacciate, una strage.
Forse il Comune di Scarlino, che pare abbia autorizzato questo disastro, ha sbagliato articolo. L’art. 7 stessa legge esclude infatti la ripulitura delle scarpate ferroviarie, ma dalla’art.6, non dalla’art.5.
E comunque sempre si parlerebbe di ripulitura delle scarpate, non della distruzione di un bosco vicino a una ferrovia.

Dunque il Comune non doveva autorizzare il disastro per motivi giuridici, e prima ancora per motivi di opportunità, e l’operazione non è legittima, ma vietata dalla legge.

Oltre che sanzionata dalla’art.17 comma 1 stessa legge, con una sanzione di Euro 5.164,57.
Poco, troppo poco per comportamenti incredibili, ma noi chiederemo comunque che la sanzione venga elevata.
Con la speranza che episodi simili non si ripetano.

La Casa di Margot