Sequestrata una rete da pesca di 5 km nel canale di accesso al Porto di Livorno

Una rete da pesca illegale lunga ben 5 chilometri è stata sottoposta a sequestro dalla Guardia Costiera di Livorno durante un’attività di vigilanza svolta, nei giorni scorsi, al fine di tutelare la risorsa ittica nonché la sicurezza della navigazione. 

L’equipaggio del battello veloce GC A02, in uscita dal porto, notava la presenza di alcuni segnali da pesca, cui erano legati galleggianti difficilmente riconoscibili in mare e sui quali non vi erano le previste targhette identificative, obbligatorie per legge, che hanno come scopo quello di poter risalire al peschereccio proprietario.   

L’attrezzo da pesca professionale, di tipo “tramaglio”, era stato calato in mare nel canale di accesso al porto (c.d. cono di ingresso) e costituiva un serio pericolo per la sicurezza della navigazione sia per le unità mercantili in transito, sia per le piccole unità da diporto che si dirigono alle Secche della Meloria, oltre che per la risorsa ittica. 

Le operazioni di recupero della rete, poste in essere dai militari della Capitaneria Labronica e durate diverse ore, sono risultate particolarmente complesse vista la lunghezza dell’attrezzo e considerata la posizione in cui si trovava. 

Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’individuazione dei responsabili dell’illecito, che avevano fissato il tramaglio.

Le attività di controllo proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’intento di tutelare tutti coloro che agiscono, invece, nel pieno rispetto delle regole.