Queste le parole di Carrari a margine di alcuni commenti verso le organizzazioni sindacali in un articolo del Tirreno. “Per quanto concerne il forno elettrico, se le istituzioni riterranno che possatrovare allocazione compatibile, Jsw si impegna già da subito a realizzarlo, diversamente va detto che non è oggetto del memorandum e degli impegni presi da Jsw. Quindi non ce ne voglia nessuno, ma questa volta siamo noi che stiamo aspettando”. Chi e cosa stanno aspettando ? Si evince comunque che la decisione di istallare un forno elettrico sotto il Cotone sarà una conclusione politica. Sarebbe allora auspicabile che il sindaco in primis si esprimesse su questa ipotesi insieme alla politica di maggioranza ma anche quella di opposizione. Così come sarebbe auspicabile capire meglio l’impatto ambientale delle nuove acciaierie del gruppo italo-ucraino, come se a San Giorgio di Nogaro, rifiutando la proposta Metinvest risultassero un po’ strani, insieme alla rinnovata necessità espressa da Ferrari in una recente intervista, di una discarica che ospiti rifiuti industriali, quando lo stesso sindaco ne controllava una, prima del fallimento di Rimateria oggi Rinascenza toscana completamente privata. E le promesse della campagna elettorale? La discarica non doveva essere chiusa? Non dovevamo sviluppare economie alternative?Recuperare spazi alla fabbrica? La famosa città che avanza? Oppure pensare una nuova Piombino? Invece ancora acciaio e discariche, questa la visione che si sta prospettando, alla faccia di chi voleva una Piombino diversa. Tutto cambia perché nulla cambi, questo sarà il triste epilogo del nostro futuro. Uno strano ambientalismo il nostro, e pensare che qualcuno aveva paura di un resort.
Riccardo Gelichi
Portavoce di AscoltaPiombino