E’ una facile descrizione quella di questi cinque anni di amministrazione Ferrari. Un fallimento. Tra 20 anni il cambio marcia promesso nel 2019 sarà ricordato come una breve pedalata assistita nell’unica opera pubblica portata a termine da questa amministrazione, salvo le molteplici inaugurazioni delle ultime settimane perfino ridicole come quella del cancello che dovrebbe condurre al porto (non si sa quando) o qualche striscia pedonale in qua e in là inaugurata come se si trattasse del ponte sullo stretto di Messina.
Un bilancio che imbarazza se messo a confronto con le realizzazioni che Gianni Anselmi ha portato a termine nei suoi primi cinque anni di mandato: fermata della cokeria 27 forni, spostamento ex Siderco, Orto dei Frati con la pista ciclabile, via Amendola con la ciclabile, via Flemalle con il cavalcaferrovia, il marciapiede a Populonia Stazione, il restauro del Rivellino, il Centro Giovani, la riqualificazione di Piazza Gramsci e di Piazza della Costituzione, la nuova piazza della Rinascita al Cotone, l’illuminazione del Comune e di Palazzo Appiani, la liberazione del piazzale d’alaggio a Marina, le nuove cucine alla pinetina di Riotorto, la pedonalizzazione della parte alta di Viale del Popolo e del tratto di Piazza Bovio antistante Palazzo Appiani, il lavoro per l’ottenimento della Bandiera Blu in Costa Est, le rotatorie e i rialzamenti pedonali per una maggiore sicurezza del traffico, la terza corsia da Fiorentina a Piombino, il parcheggio alla ex Fonderia Bernardini, il Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico, il Piano particolareggiato della costa Est, i bandi che hanno dato vita al Gattarossa, al Barrino, allo Yama, a La Sorgente/Vista Mare, Lega Navale, Rocchetta, Teatro del Mare.
I 400 milioni di euro arrivati a Piombino per realizzare il porto, una parte delle bonifiche, l’urbanizzazione dell’APEA e il ponte delle Terre Rosse, le infrastrutture di collegamento ancora in parte ferme grazie anche all’immobilismo di questi ultimi cinque anni.
Ma questo per noi è il passato, un passato che oggi giustamente i piombinesi danno per scontato ma che scontato non era quando questa città doveva avviare una difficile fase di transizione dal mondo di prima, quello della fabbrica e basta, al mondo che conosciamo oggi.
E per questo come coalizione abbiamo chiesto a Gianni Anselmi di ricandidarsi. Pensiamo che sia la persona giusta per guidare nuovamente una città che deve partire da quello che ha fatto e rilanciare verso il futuro.
Non lo si può fare protestando e dividendo la città, come credono Ferrari e la destra piombinese. Lo si può fare unendo, sognando e costruendo progetti, cercando finanziamenti.
Con la consapevolezza, certo, che molte cose si riusciranno fare, altre andranno lasciate a chi viene dopo. Rinunciare anche solo a immaginare Piombino tra vent’anni come ha fatto Ferrari ci lascerà fermi al palo. Esattamente quello che è successo in questi cinque anni nei quali, lo si capisce anche dai toni usati nella campagna elettorale, Ferrari non è mai riuscito a passare dalla condizione di opposizione al governo per tutti.
Pare perfino incredibile che sia lui il sindaco uscente.
Siamo sicuri che i piombinesi sono pronti a tornare a Casa. Una casa fatta di progetti ambiziosi, di sogni, di speranze e di tanta concretezza per il rilancio economico e sociale che la città si merita.