Ambiente e bonifiche: terzo talk show al Rivellino

Domani, martedì 7 maggio, alle 18 al Rivellino, si terrà il terzo incontro della serie di talk show tematici organizzati dalla coalizione Scegli Piombino con il suo candidato sindaco. Questa volta il tema è Ambiente e bonifiche, sul palco Francesco Ferrari insieme al giornalista Stefano Tamburini. 

“Il tema ambientale per Piombino è cruciale – dichiara il candidato Ferrari – ed è stato al centro degli ultimi cinque anni di amministrazione. Fin dal 2019 ci siamo messi all’opera per contrastare il progetto Rimateria e per riattivare i percorsi per le bonifiche, fermi da anni, in particolare per Città futura e Poggio ai venti. Tanto è stato fatto e tantissimo c’è ancora da fare per risanare il territorio: nell’incontro di domani racconteremo quali sono i nostri progetti e gli strumenti che abbiamo messo in campo per raggiungere questo obiettivo”. 

Di seguito inviamo nuovamente la nota del Comitato elettorale Scegli Piombino sul tema Città futura.

Città futura: tutte le bugie di Anselmi

Ci sono sostanzialmente due tipologie di amministratori, o di candidati a ricoprire tale carica: coloro che, con trasparenza e idee chiare, lavorano per affrontare le grandi tematiche del territorio e risolvere problemi decennali e incancreniti, e coloro che, invece, quei problemi li hanno creati e continuano a mentire spudoratamente ai cittadini per raggranellare un po’ di consenso. Il tema della bonifica di Città futura è un esempio lampante di questa abissale differenza: il candidato Anselmi afferma che il progetto definitivo è pronto dall’epoca in cui lui era sindaco e che serve solo avviare i lavori. Ma ripercorriamo la storia.

Con lungimiranza, nel 2000 l’allora sindaco Luciano Guerrieri acquista le aree di Città futura grazie a un finanziamento regionale di oltre 10 miliardi di lire a seguito di un cambio di destinazione urbanistica per restituire le aree alla città.
L’approvazione del primo di una lunga serie di progetti mai realizzati avviene nel 2005, in piena era Anselmi. Si tratta del progetto preliminare che il Ministero approva con prescrizioni.

Nel 2007 si apre la parentesi fanghi di Bagnoli, tanto desiderati dall’allora sindaco Anselmi: l’accordo di programma quadro prevede, tra le altre cose, oltre 13 milioni per la bonifica dell’area Città futura. Nel 2008 la presentazione del progetto definitivo, che però dovrà essere rivisto e sul quale il Ministero metterà il timbro definitivo nel 2009 – sono già passati quindici anni. Tutto pronto per bandire la gara e iniziare i lavori, direte. E invece no.

Nel 2010 un cambio di rotta: la Giunta comunale, sempre a guida Anselmi, approva una variante al progetto per adeguarlo alle nuove previsioni urbanistiche del Piuss (Piano integrato urbano di sviluppo sostenibile). Per intendersi, la stessa misura con cui il Comune di Follonica ha riqualificato l’intera area ex Ilva. In questo immaginifico progetto, tra le altre cose, si vuole realizzare un Parco europeo del ferro e dell’acciaio, un Parco della danza e della musica, un Parco scientifico e tecnologico, un Centro civico e tante altre amene previsioni. Per questo progetto, evidentemente irrealizzabile già allora, la Regione Toscana elargisce oltre 21 milioni di euro ai quali il Comune rinuncia nel 2011, rimettendoci anche il milione speso per la progettazione. Un esito prevedibile visto che si vuole costruire su un terreno ancora da bonificare.
E quindi una nuova variante al progetto di bonifica che va all’approvazione ministeriale nel 2011 seguita a ruota dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dell’avviso di prenotazione per l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e per l’affidamento dei lavori. Ma la gara non sarà mai espletata e nel marzo 2012 il Comune affida la realizzazione ad Asiu. Sulla capacità e competenza di questa azienda di realizzare un progetto di bonifica così complesso sorvoliamo. Comunque, Asiu dichiara che i lavori saranno terminati entro febbraio 2015.

Ancora un salto temporale: nel 2016 i lavori non solo non sono finiti ma Asiu ha realizzato poco o niente e quindi si ricomincia da capo.
Il Comune decide di far redigere un nuovo progetto che deve nuovamente essere approvato dal Ministero. Nel frattempo, anche la delimitazione dell’area è cambiata con la variante urbanistica Aferpi.
Ed è a giugno di quell’anno che il Comune affida il progetto di fattibilità tecnica ed economica a HydrogeaVision, per l’importo totale di oltre 46mila euro, per la realizzazione della bonifica con la tecnica del Soil washing, ovvero un processo di lavaggio del terreno contaminato. E quindi a luglio si revoca l’incarico ad Asiu senza spendere una parola sui quattro anni trascorsi senza che l’azienda muovesse un dito sostenuta dalle risorse pubbliche. Risale ancora al 2016 l’affidamento dell’incarico per la progettazione ambientale allo studio Sanitas per altri circa 47mila euro. Intanto, le prove di Soil washing sono state un flop e nel 2017 il Comune trasmette al Ministero dell’Ambiente gli esiti negativi di queste sperimentazioni. Un anno dopo, si tiene una riunione per la valutazione di questi esiti negativi al termine della quale il Ministero chiede al Comune di trasmettere la variante al progetto di bonifica per l’area di Città futura.
Tutto si ferma. Sono passati 19 anni. Si va a elezioni.

Nel 2020 la giunta Ferrari riprende le redini dell’opera di bonifica. Nel 2022 il Comune chiede al Ministero l’indizione della Conferenza dei servizi istruttoria. Nel 2023 il Ministero dell’Ambiente formula le richieste di revisione documentale del progetto definitivo. A febbraio 2024, il Comune dà incarico di adeguare il progetto alle richieste del Ministero. A marzo la documentazione è stata inviata al Ministero dell’Ambiente: attualmente siamo in attesa dell’approvazione definitiva per affidare il progetto esecutivo e far partire i lavori.

Ci sono sostanzialmente due tipologie di amministratori: quelli che governano a suon di proclami senza far seguire concretezza, che spendono milioni di progettazioni ma non sono in grado di realizzare un progetto così importante per la città e quelli che in quattro anni lo rimettono sul binario giusto.