“…Jsw ha mostrato tutti i suoi limiti e la sua inadempienza su tutti gli impegni assunti…”.
Così scrivono Fim Fiom e Uilm nel comunicato del 28 febbraio, ma non ne traggono affatto le logiche conseguenze e non chiedono la cacciata di Jsw da Piombino, a differenza del Camping CIG: noi riteniamo, invece, che subirne ancora i ricatti significhi mantenere bloccata una situazione destinata a precipitare così nei licenziamenti di massa.
Lo Stato si riprenda lo stabilimento per rilanciarlo, senza privati di mezzo, e da tale posizione di forza si confronti con Metinvest-Danieli. Pensiamo infatti che liberarsi di Jsw non comporti affatto, meno che mai in campagna elettorale, una nuova delega in bianco, rilasciata stavolta alla multinazionale italo-ucraina.
Consapevoli che per ora esso è fatto soltanto di parole, sul progetto di quest’ultima devono pronunciarsi lavoratori e cittadini a cominciare dal piano industriale vero e proprio, prima che venga firmato un nuovo Accordo di programma; questo dovrà contenere precisi vincoli e penali su lavoro e ambiente, a differenza del passato. Queste precise rivendicazioni andranno presentate al Ministro il 7 marzo.
Per praticare tale strada di autonomia e democrazia insieme ai lavoratori che rappresentano, i sindacati hanno la necessità e il dovere di procedere finalmente all’elezione delle Rsu. Per questi obbiettivi – non già per accontentarsi di generici confronti con il Governo e le aziende, analoghi a quelli fallimentari del passato, come sembrano invece riproporre i sindacati – il Camping CIG sarà come sempre al fianco degli altri lavoratori.
Coordinamento Art.1-Camping CIG