Da pochi giorni il Tar Lazio ha rigettato il ricorso del Comune , e di quelli ad adiuvandum dell’USB, WWF e Green Peace, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
Una sentenza basata sul presupposto, che non è certo giuridico, della pretesa emergenza energetica e sulla durata dell’autorizzazione, limitata a tre anni.
Una sentenza dal tono e dai risultati punitiva per il Comune, colpevole di avere violato il principio di sintetiticita’ degli atti, cioè di avere scritto troppo.
Ma questo ci pare improbabile dato che il numero delle pagine concesse ai ricorrenti è predeterminato, ma così giudica il Tar.
Una sentenza che è un monito per quelle realtà locali e associazioni che osassero ricorrere alla giustizia per difendere il territorio.
Una sentenza che dice però anche cose positive per Piombino.
Intanto senza dì essa non avremmo mai avuto un titolo, e quindi una certezza, che la Golar cessi la propria attività nel nostro porto a luglio 2026 .
Ora la abbiamo, certezza giuridica.
Nel corso del processo gli atti del Comune, i suoi pareri e , noi crediamo, le lotte dei cittadini, hanno costretto Snam a modificare il suo incompleto progetto, integrandolo con un’infinità di precauzioni e accorgimenti, neanche adombrati nel progetto originario.
Non ci sentiamo né sicuri né soddisfatti, ma il progetto è stato migliorato.
E poi Vignarca, niente sarà realizzato a Vignarca, né le cisterne cariche di azoto percorreranno la base geodetica.
E infine le bettoline, che molto ci preoccupavano sul piano ambientale e della sicurezza, presenti nel progetto Snam : non ci saranno.
Questi per noi sono risultati che ci fanno rivendicare con orgoglio le azioni intraprese in difesa del nostro territorio.
E non sono risultati da poco.
Lista civica Lavoro & Ambiente

