Agricoltura: ora vogliamo risposte dall’Europa

In un momento così critico per l’agricoltura, è evidente che le politiche e le strategie scelte dall’Europa condizionano negativamente questo importante settore. Al direttivo Cia è emerso che ad una Pac da rivedere si sommano altre criticità come le norme sui fitofarmaci (che favoriscono la concorrenza estera), i costi di produzione alle stelle e il margine sempre più esiguo che resta nelle tasche dei produttori. Molti dei quali si definiscono allo stremo delle forze. Quanto sta accadendo in molti paesi europei, ed anche in Italia, evidenzia che le proteste ruotano intorno ad un unico comun denominatore. Lo stesso che ha spinto Cia ad organizzare una grande manifestazione a Roma lo scorso 26 ottobre. 

Chiediamo risposte a livello regionale e nazionale – sottolinea Valentino Berni, presidente Cia Toscana– è tempo che politica ed istituzioni comprendano le molteplici difficoltà del settore mettendosi a disposizione con politiche adeguate in grado di rimettere al centro l’agricoltura e gli agricoltori. Cosa che- prosegue- deve accadere anche a livello europeo, facendosi ascoltare a Bruxelles.”.

 Non a caso scopo del Piano nazionale per l’agricoltura presentato da Cia a novembre è accrescere il peso economico e la forza negoziale del settore; incentivarne il ruolo e il presidio ambientale; porre l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne;salvaguardare i servizi e le attività sociali e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy.

 “Contemporaneamente- sottolinea Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria- occorre affrontare in modo concreto le grandi emergenze a partire dalla crisi climatica e dalla fauna selvatica senza dimenticare questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica”. Intanto Cia sta proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, così da garantire l’equo compenso ed incentivaregli accordi di filiera, ed un’altra per il consumo zero del suolo agricolo in modo da impedire nuove cementificazioni o pannelli solari a terra. “Urgente anche la revisione della Pac- conclude Pagni– l’eccessiva burocrazia e l’inapplicabilità degli eco-schemi stanno di fatto penalizzando il mondo agricolo sottraendogli importanti risorse. Ciò che la politica deve capire, cosa che Cia sostiene da tempo, è che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione”.

Sara Chiarei, addetto stampa Cia Etruria