Il grido di allarme degli agricoltori: ieri manifestazione a Roma

Circa duemila tra agricoltori e allevatori, di cui un’importante rappresentanza toscana, sono scesi ieri mattina in piazza Santi Apostoli a Roma. Si tratta della prima manifestazione indetta dalla Cia nazionale a distanza di molti anni resasi necessaria in virtù della difficile situazione che il mondo agricolo sta vivendo. Basti pensare che il settore ortofrutticolo per quest’anno fa registrare un calo produttivo pari al 40%,-12% il vino, -30% la zootecnia.

La marginalità per il produttore si fa sempre più esigua mentre sugli scaffali i prezzi per il consumatore sempre più alti (la zucca tipica di Halloween è passata da 65 centesimi a 2,76 euro). In generale i rincari dalla terra alla tavola arrivano fino al 500%. Il venturinese Sandro Barsotti è vicepresidente ASPORT e si occupa della filiera del pomodoro da industria. “Ho partecipato- dice- perché oggi, a causa dei rincari alle stelle, dobbiamo fare grossi sacrifici per proseguire la strada tracciata dai nostri nonni. Si deve capire-prosegue- che l’agricoltura è l’asse portante del Paese, credo che se purtroppo continueremo a non essere ascoltati dovremo pensare a proteste più incisive”. Ciò che la Cia chiede è di garantire il giusto reddito agli agricoltori lungo la filiera produttiva, incoraggiare l’aggregazione aziendale incentivando le piccole e medie imprese anziché mortificarne lo sviluppo.

Al Governo la confederazione chiede inoltre una semplificazione delle pratiche per il reperimento della manodopera; stop alle accise e all’Iva sui carburanti; un sistema assicurativo in grado di tamponare le emergenze climatiche (dalla siccità alle bombe d’acqua) oltrechè affrontare seriamente l’annoso problema della fauna selvatica che sta distruggendo interi allevamenti. “Sono soddisfatta- commenta Cinzia Pagni, presidente CIA Etruria- della nutrita partecipazione degli agricoltori delle province di Livorno e Pisa scesi in piazza per portare avanti le nostre istanze. Non sarà possibile sopportare un altro anno così. Ora ci attendiamo delle risposte- conclude- perché alla lunga le mancate risposte possono portare all’esasperazione”.

Sara Chiarei

Addetto stampa Cia Etruria