“Ad ognuno il suo compito”: la risposta alle dichiarazioni di Parodi in tema di sicurezza

Comunicato stampa.

Il segretario generale toscano del S.I.L.F. – Sindacato Italiani Lavoratori Finanzieri, Francesco De Luca, replica all’ex assessore Giuliano Parodi del Comune di Piombino, in merito alle sue dichiarazioni apparse sul quotidiano IL TIRRENO. 

L’operazione “Strade Sicure” iniziò nell’agosto 2008 con l’introduzione delle Legge 125 la quale prevedeva la possibilità di impiegare personale delle Forze Armate per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, in aree metropolitano o densamente popolate. Inizialmente fu previsto l’impiego di un contingente non superiore a 3.000 unità, per un periodo di sei mesi.
A distanza di oltre 15 anni, il numero del personale impiegato è più che raddoppiato a fronte di una non certo diminuzione anche gli episodi dei reati. 
Non intendo minimizzare il problema ma è necessario fare doverose precisazioni: nel nostro Paese è sempre forte la tentazione di trasformare in definitiva ogni misura provvisoria perché, risolto in qualche modo un’emergenza, la si rimuove rinviando “sine die” la ricerca di una soluzione definitiva. In questi 15 anni ci siamo assuefatti all’idea che, per garantire la presenza dello Stato, ci dovessero essere donne e uomini con mezzi militari per le nostre strade. 
Soluzioni al contrario di un mondo al contrario, verrebbe spontaneo dire. In realtà ci dovrebbero essere più poliziotti, carabinieri, finanzieri, oltre ai vigili urbani, perché è a costoro che è demandata la sicurezza dei cittadini. Secondo i dati statistici del 2022, in Italia si calcola che ci siano 450 addetti alle forze di sicurezza statali ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 355 (nel Regno Unito addirittura si scende a 211 anche se vi sono più abitanti dell’Italia e meno crimini). Utilizzare le forze dell’ordine anziché i militari comporta un forte risparmio in quanto la formazione di questi ultimi èmolto più costosa di quella dei loro colleghi in divisa. Inoltre per le operazioni di polizia giudiziaria devono comunque intervenire le forze dell’ordine (quindi altro spreco). 
Questa eccessiva, sistematica ed ostentata presenza non è tipica di un Paese occidentale democratico e sviluppato, ma richiama quella di paesi arretrati e spesso autocratici o dittatoriali. Nel Paesi europei come anche negli Stati Uniti, la politica ha rimosso gli ostacoli che vanificano gli interventi delle forze di polizia, introducendo regole di ingaggio chiare e precise, evitando, quantomeno nella parte tecnico-procedurale, l’interpretazione a posteriori. 
La soluzione prospettata dal SILF alle Istituzioni, al fine di impiegare in maniera più efficace ed efficiente i soldi pubblici e le risorse umane, è una soluzione che va’ in due direzioni: quella ideologica per un cambio di passo nella cultura della sicurezza (sia essa economico-finanziaria che del territorio) e quella pragmatica invocando norme chiare e precise che tutelino le forze dell’ordine, formazione del personale continua ed adeguata, equipaggiamenti al passo con i tempi e da ultimo ma non per importanza, assunzioni regionali”.

​IL SEGRETARIO GENERALE REGIONALE

                  Francesco R. De Luca