Biglietti per Piombino: “Murale del Poggetto, ormai dimenticato”

Testo di Gordiano Lupi, foto di Riccardo Marchionni.

Ho attraversato tutta la città, poi ne son giunto fuori, verso un quartiere che discende al mare, un altoforno ormai spento e perduto, chiuso da un muro che separa fabbrica e paese, vecchio intonaco grigio dipinto da ragazzi, pittori improvvisati, veri artisti d’un piccolo paese. Là dove termina il muro pare finire persino l’abitato con tutta la sua grazia scontrosa, ruvida città di mare e ferro, come se fosse ragazzo di borgata, uno che Pasolini avrebbe amato. Questo quartiere è l’anima più vera d’una città dagli occhi verde mare, con mani piccole come arbusti che volano sotto colpi di maestrale, pini marittimi o tamerici, pitosfori e oleandri, agavi spinose. Dal mio Cotone, persino dal Poggetto, scopro il mare, la linea ferrata, il porto, la fabbrica d’acciaio, vedo la collina, strade pietrose lungo coste impervie, immagino spiagge renose, ghiaia di lidi remoti. In questo piccolo mondo che rivedo, soffia l’aria natia, ci sono i luoghi reconditi del me stesso perduto, c’è la mia vita nascosta nei pertugi, persino nei disegni scoloriti d’un vecchio murale, ormai dimenticato.