Comunicato stampa.
Chiedere ulteriori risorse pubbliche, come ha fatto al Ministero l’azienda siderurgica JSW, dopo aver ricevuto in pochi mesi 1,4 miliardi di euro di commesse pubbliche è offensivo prima di tutto nei confronti dei lavoratori che da dieci anni vivono di cassa integrazione.
Se queste sono le condizioni che pone il gruppo indiano per rilanciare lo stabilimento siderurgico di Piombino vanno sicuramente rimandate al mittente.
Il governo, dopo mesi di promesse, intervenga seriamente e faccia rispettare gli impegni che JSW aveva assunto con la città e col territorio nel 2018 al momento dell’acquisizione delle acciaierie.
Occorre un cronoprogramma dettagliato di interventi e un nuovo piano industriale che non può che prevedere la costruzione di un forno elettrico. A Piombino si deve tornare a produrre acciaio con tecnologie all’avanguardia che permettano di unire alla sostenibilità economica dello stabilimento siderurgico una nuova attenzione ambientale e coesistenza con il complesso delle attività che in città si stanno sviluppando, a partire dal turismo.