Comunicato stampa.
Nei giorni scorsi è arrivata l’ufficializzazione della firma per il rinnovo fino al 7/1/2024 della Cig (potrebbe essere l’ultimo anno in assenza di un reale piano industriale) che consentirà solo la stentata sopravvivenza dei lavoratori Jsw dando comunque un forte contributo alla sopravvivenza del tessuto economico e sociale del territorio. (circa 20 milioni di euro all’anno). In realtà lo stabilimento da tempo immemore è ormai terra di nessuno e a nessuno interessa tanto che, nei fatti ,non c’è più nemmeno una direzione dello stesso. Ma le dichiarazioni del Segretario della UILM, appaiono decisamente preoccupanti: dice che i 440 lavoratori dei centri di costo inattivi( coloro che appartengono alla vecchia area a caldo, ma non solo) dovranno avere corsi di formazione tali da consentire il loro impiego anche in altre aziende, ad es. esempio al porto o attraverso il rigassificatore( probabilmente con contratti a termine) quindi seppur indirettamente si ammette che almeno 440 esuberi ci saranno , mentre fino ad oggi la questione esuberi era negata. Si dica quindi la verità in modo esplicito.
Inoltre su quali basi si parla di 440 potenziali esuberi? Cosa fa pensare che gli esuberi siano “soltanto” 440? In base a quale piano industriale? Viste le condizioni in cui versa lo stabilimento è più facile ipotizzarne moltissimi di più.
La cosa viene presentata come se gli esuberi potenziali siano già selezionati dall’azienda con una lista dei ” cattivi” con il sindacato supino. Il Sindacato deve lavorare per tutelare tutti non soltanto i “salvabili”. A questo proposito le parole di Carrai che afferma che l’azienda sta ancora lavorando sul piano industriale appaiono grottesche e umilianti per i lavoratori e la città perché in base agli accordi mai rispettati dall’azienda il piano industriale doveva essere presentato a gennaio del 2020 .C ontinuare a prometterlo senza vergogna o imbarazzo è incredibile. Lo stesso vale per come vengono realizzati gli smantellamenti che continuano con grave disagio e rischio per i residenti a causa delle polveri che si diffondono dovunque.
Si convochi subito l’assemblea dei lavoratori( che è da aprile che non viene organizzata) per decidere lotte immediate e incisive( è da maggio che non si fanno iniziative ) per costringere il governo Meloni a farla finita con Jindal, a far entrare lo Stato nella conduzione dello stabilimento come a Taranto anche con un altro nuovo e credibile partner privato facendo un piano industriale serio che dica da subito anche quanti eventuali e potenziali esuberi ci sono prevedendo in modo certo la loro ricollocazione, compreso uscite volontarie incentivate, prepensionamenti, ecc. con una ricollocazione seria e non con ipotesi fantasiose come quelle relative al rigassificatore che darà lavoro solo a pochissimi tecnici altamente specializzati da un lato con perdita di molti altri causa il complicatissimo utilizzo della darsena industriale del porto come ben spiegato da più delegati sindacali
Fabbrica e città insieme per una vertenza contro il governo per salvare le acciaierie, contro il rigassificatore e per un piano di rinascita per Piombino.
Coordinamento Articolo 1 Camping Cig Piombino