Abbiamo sentito Giuliano Parodi assessore all’Urbanistica del Comune di Piombino circa l’area di Tor del Sale. Ecco il punto della situazione e quale sarà il futuro progetto di riconversione del sito.
“L’approvazione del consiglio comunale delle controdeduzioni alle osservazioni al Piano strutturale ha permesso di mettere ordine in una serie di previsioni che negli anni erano rimaste coi confini molto sfumati. Una di queste e’ la previsione di recupero dei volumi della ex centrale elettrica di Tor del Sale.
Dopo la vendita da parte di Enel si erano susseguite negli anni scorsi una serie di ipotesi sulle destinazioni da dare a quell’area, solo attraverso la definizione del piano strutturale e’ oggi possibile parlare in maniera concreta e certa del suo futuro.
Superato il concetto di mix funzionale di destinazioni che a mio avviso erano confuse e di fatto non permettevano una progettazione certa e forti del fatto che lo strumento di pianificazione ha destinato aree precise con precise vocazioni, pertanto abbiamo aree destinate alla cantieristica (porto della chiusa) abbiamo aree destinate a sviluppo artigianale (apea) abbiamo aree destinate a logistica (ex IRFID) aree destinate alla produzione industriale leggera e al direzionale (spazi retrostanti il Porto, da pianificare in accordo con l’autoritaà di sistema attraverso il protocollo allegato al PS doc 7) e pertanto la vocazione specifica della riconversione del sito Enel va nella direzione del turistico ricettivo (e attivitaà annesse) anche per la sua posizione contigua all’oasi wwf e all’aree protette costa est.
L’intera aree e’ stata sottratta al perimetro urbano dove era collocata dai vecchi strumenti urbanistici, questo in virtu’ della LR65 impedira’ che nel sito sia possibile realizzare volumi con destinazione “residenziale”.
I confini dell’intervento stanno nell’utilizzo di fatto di 64 ettari dei 120 totali, difatti si avra’ come conseguenza una forte rinaturalizzazione delle aree (oggi pesantemente urbanizzate) e il collegamento naturale tra l’oasi e perelli bassi. La superficie utile massima di edificazione (che altro non e’ che un riuso di parte dei volumi esistenti si attesta sui 35.000 metri q) pertanto si puo’ parlare di operazione a consumo di suolo 0.
L’idea progettuale di massima vedrà 3000mq di piazzole e servizi, 3500 mq destinati a strutturi per convegnistica, 6000 mq per sport e wellness, 2500 mq per il centro benessere, 2500 mq per bar e ristoranti, senza considerare il restauro conservativo della Torre del sale, 4000 mq servizi accessori al turistico ricettivo e circa 7000 mq di aree per funzioni tecniche, (energie, trattamento acque reflue ecc)
La nuova struttura vedraà il restauro della Palazzina Focchi esempio di architettura anni ‘70 (ex uffici direzionali Enel) dove e’ ipotizzabile funzioni pubbliche come la “porta del parco” e spazi per informazioni al pubblico sulle aree protette, queste destinazioni erano previste nel Parco della Sterpaia, ma noi abbiamo depennato la previsione che si trascinava dal 1999 che vedeva l’edificazione nell’area della Sterpaia di un centro servizi e di area per ricettivita’ di massimo 100 posti letto, che era impattante e cosi’ ci permettera’ di elevare la protezione del parco della sterpaia a SIC (interesse comunitario)
Il Piano Strutturale definisce anche il porticciolo adesso appannaggio di ENEL per approvvigionamento energetico a fini turistici collegato alla struttura, con un massimo di 200 natanti, e un’area di 4250 mq per rimessaggio e piccola manutenzione.
Questo importante recupero di sito industriale a fini turistici lo immaginiamo e lo fissiamo attraverso lo strumento collegato alla citta’ attraverso la litoranea che si dovra’ sviluppare al quagliodromo che attraverso un ponte sul foce del Cornia permettera’ il centro di Piombino di collegarsi alla costa est. L’idea e’ quella di alleggerire grazie alla rete infrastrutturale in via di realizzazione di collegare la SR398 con Tor del Sale andando ad abbattere il traffico veicolare sulla geodetica strada che attraversa in toto le aree protette, e creare un flusso in entrata e anche in uscita, agevolando ai molti turisti che alloggeranno nella futura struttura di Tor del Sale di riversarsi in citta’ alimentando l’economia gia’ ravvivata dall’intervento stesso che a regime dovrebbe creare 800 posti di lavoro diretti ed indiretti.
Un intervento che abbiamo condiviso con la proprieta’ al fine di definire un progetto che una volta terminata l’opera di demolizione e bonifica potra’ essere sostenibile e pertanto vederlo realizzato, questo lo spirito pragmatico del Piano strutturale finalizzato oltre a far ordine sul territorio a creare le condizioni di un reale sviluppo sostenibile”.