Di Gordiano Lupi.
Roberta Torre ama contaminare, lo ricordavamo dai tempi di Tano da morire, ma in questo film lo fa più che mai, inserendo tracce di dramma in una commedia e di teatro nel cinema, oltre a una suadente colonna sonora che a tratti riporta al jazz e al musical. Le favolose nasce nel 2015 da un dialogo tra la regista e Porpora
Marcasciano – autrice di molti libri a tema transessuale – utile per individuare la chiave narrativa per impaginare le storie raccontate dalle narratrici.
Il film ha un impianto teatrale, si propone di mettere in evidenza un diritto negato, quello di essere transessuali senza dover passare per l’emarginazione. Le storie di tragica vita quotidiana vogliono dimostrare che ogni persona ha il diritto di essere se stessa, in ogni momento della vita. La regista inserisce la narrazione in un’unità spazio temporale – una polverosa casa anni Settanta – e fa recitare alcune transessuali, unite
da storie comuni e dal ricordo di amiche scomparse.
Leitmotiv la sepoltura, donne trans che muoiono e vengono vestite da uomini per compiere l’ultimo viaggio, in modo diverso da come hanno vissuto e da come si sono sempre sentite, quindi violate, una volta di più non accettate dalla famiglia di origine. Ne viene fuori un film
- confessione della durata di 74 minuti, testimonianza di alto valore, opera compiuta
come cinema sperimentale. Torre e Marcasciano fanno un casting tra le amiche della
seconda, ai tempi del Covid, subito dopo decidono di confezionare un legame
comune (che sembra reale) tra le attrici, che interpretano un gruppo di vecchie
amiche che si ritrova per raccontare esperienze comuni. È il fascino del cinema,
bellezza! Di vero ci sono le singole storie narrate dalle trans (non mi pare poco) tutto
il resto è fiction. Torre contamina documentario e finzione in due settimane di
riprese, una di preparazione, sei mesi tra montaggio e postproduzione, che cura in
prima persona. Uno dei pregi del film sono i filmini in superotto inseriti ad arte per
dare un tono sognante alla narrazione, realizzando parti oniriche che ricordano il
passato. Bellissime le foto che scorrono sui titoli di cosa, con veri scatti presi dal
passato delle singole trans, piccoli e rapidi flash dell’infanzia e della giovinezza. Le
favolose è tutto fuorché un lavoro erotico – morboso, come si potrebbe pensare, non
ci sono compiacimenti sessuali, apprezziamo una regista preparata, capace di entrare
in punta di piedi nelle storie di sette trans, mettendo a nudo esistenze problematiche,
ma con leggerezza. “Tra il delirio e il dramma abbiamo scelto lo spettacolo”, dice una
protagonista, sottolineando che il film non ha niente di drammatico né di patetico,
vuol essere il racconto di esistenze tormentate, cercando di far emergere la necessità
di essere se stessi. A tal proposito, il fantasma della transessuale uccisa, sepolta
vestita da uomo, che a un certo punto viene evocato, può essere inteso come la
metafora di una mancanza d’identità.
Le favolose non appena uscito ha avuto un successo imprevisto, certo non nelle sale dei fine settimana, ma nei festival, sia Venezia che Amsterdam, per non parlare di Tokio, persino di Follonica, ultimo piccolo approdo della regista, al Cineclub Tirreno, con una sala affollata da un pubblico entusiasta. Un film dal budget piccolo, finanziato da Rai Cinema, dai fondi ministeriali per la cultura, con una produzione privata (Donatella Palermo), frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una scenografia accurata (la casa polverosa), con una colonna sonora a base di jazz e di musica rock anni Ottanta, oltre a brani popolari che compongono una sorta di musical. Se volete apprezzare il primo film a tema trans che non sia né morboso né patetico, ma semplicemente vero, girato con tono da commedia, cercatelo. Ne vale la pena.
Regia: Roberta Torre. Soggetto: Porpora Marcasciano. Sceneggiatura: Nico Morabito, Roberta
Torre, Cristian Ceresoli. Montaggio: Roberta Torre, Ilaria De Laurentiis. Produzione: Donatella
Palermo. Musica: Tommaso Maresco, Leonardo Rosi. Costumi: Francesca Bellucci. Interpreti:
Porpora Marcasciano, Nicole De Leo, Sofia Mehiel, Veet Sandeh, Mizia Ciulini, Massimina
Lizzeri, Antonia Iaia, Mina Serrano, Patrizia Piccinini, Rocco Castrocielo.


