Il 6 dicembre si è svolta l’assemblea pubblica presso il Centro Giovani a Piombino, per fare il punto sulla situazione circa il tema del Rigassificatore. L’assemblea era stata convocata dai tre comitati e da Gazebo 8 giugno.
A tale proposito, abbiamo parlato con Mariacristina Biagini di Gazebo 8 giugno, che ringraziamo per la sua cortesia e disponibilità. Mariacristina ci ha fatto il resoconto di quanto emerso dall’incontro.
Quali sono le prossime date significative sul progetto Rigassificatore?
“Il 12 scade il. Termine per Snam per stabilire dove collocare dopo 3 anni e 9 mesi il Rigassificatore.
Il 21 prima udienza Tar Lazio sulla sospensiva”.
Chi è intervenuto all’assemblea e di cosa si è parlato nel dettaglio?
“Numerosi sono stati gli interventi,: io come esponente di Gazebo 8 giugno, e anche esponenti di USB, per parlare soprattutto della necessità di controlli continui durante i lavori nei cantieri. Tutti hanno fatto richiamo all’unità e alla resistenza”.
Per l’Amministrazione chi era presente?
“Presenti l’assessore Bezzini e il Sindaco, che ha riferito in merito allo stato del ricorso. Molto probabilmente il 21 il Tar, dopo l’udienza, si riserverà di decidere”.
Ricordiamo le parole del sindaco, del 6 dicembre sula notizia della prossima udienza stabilita dal Tar per il 21 dicembre: “Vista l’importanza del tema – dichiara il sindaco Francesco Ferrari – e la sua rilevanza in relazione alla sicurezza e all’incolumità pubblica, accogliamo con grande favore la prontezza della Magistratura nella fissazione dell’udienza. Ci auguriamo di chiudere la vicenda velocemente con una decisione chiara e univoca in merito”.
Per quanto riguarda i gruppi e i comitati avete in programma nuovi incontri o manifestazioni?
“Il 17 si organizzerà una manifestazione, le modalità sono ancora da stabilire”.
Mariacristina, quali sono gli argomenti che hai evidenziato e che tra gli altri ti stanno più a cuore?
“Ho ho insistito molto sull’ambiente, sulla posidonia, che è una pianta protetta, sul plancton e sull’ecosistema Marino, argomento che a mio avviso è altrettanto importante della sicurezza.
Di certo il secondo ha un impatto più immediato sulla gente, ma se uccidiamo il mare noi uccidiamo la vita e questo è un rischio effettivo, non eventuale.
Poi ho invitato chi ha terreni intorno agli scavi di sentire un legale, perchè se qualcuno ritiene che ci possano essere danni si può fare una azione civile, piuttosto rapida, (denuncia di nuova opera)”.

