Il Comitato Salute Pubblica ha inviato, in vista del Consiglio Comunale del 19 dicembre sul progetto acciaieria elettrica di Metinvest Danieli, una nota di commento al progetto presentato all’assemblea pubblica del 5 dicembre scorso, alla presenza di tecnici e amministratori delle Società proponenti e della Amministrazione comunale.
In sintesi evidenziamo le richieste fatte nella nota all’Amministrazione comunale:
– trattandosi di un progetto impattante, chiediamo se sia stato affidato o si intenda affidare a soggetti terzi qualificati uno studio di sostenibilità sul territorio da un punto di vista ambientale, sanitario, di sicurezza, economico, sociale e di integrazioni con gli altri settori produttivi presenti e in prospettiva. Esiste agli atti del Comune uno studio eseguito dalla scuola superiore di Sant’Anna di Pisa che individua nella diversificazione la possibilità di sviluppo di un intero territorio;
– chiediamo di approfondire gli aspetti urbanistici poichél’impianto si troverebbe vicino a centri periferici abitati, al rigassificatore, a spiagge e servizi per la balneazione, a un porto turistico, a grande struttura da riconvertire ad uso ricettivo, senza contare la non adeguata viabilità per arrivare al porto dall’insediamento industriale proposto, dove insistono estese aree da bonificare;
– chiediamo dove si pensa di reperire l’energia e a quali costi, dal momento che per produrre 2.7 milioni di tonnellate di prodotto finito, si calcola necessaria una quantità di energia elettrica, pur utilizzando le tecnologie più moderne, di 1100/1300 GWh all’anno, che equivale al 50%-60% dell’attuale fabbisogno di energia elettrica dell’intera provincia di Livorno;
– dove si pensa di reperire l’acqua poiché non se ne hanno notizie,se non quella di indicare la possibilità di attingere per usi industriali alle acque reflue dei depuratori, per i quali però ci risulta siano in itinere progetti per uso agricolo;
– a proposito dell’approvvigionamento di materie prime e deiflussi materiali, la movimentazione prevista è enorme: rottame, preridotto, fondenti, refrattari, ferroleghe. Difficoltà potrebbero insorgere per il reperimento di rottame, soprattutto di qualità e delpreridotto, materiale che non si trasporta con semplicità poiché si riossida facilmente. Si calcola un flusso in movimento “in & out” di circa 6,5 milioni all’anno di tonnellate che devono essere gestite logisticamente, è stato valutato con quale impatto e in quale misura via mare, ferrovia, strada? Sono stati calcolati quanti camion al giorno occorrerebbero, pur valutando una percentualeminoritaria di utilizzo di mezzi su strada?
– a proposito dei rifiuti, scorie e polveri che sono prodottidurante la fusione del forno elettrico ( scorie nere) e quelle durante l’affinazione in forno siviera (scorie bianche) dai residui di lavorazione, refrattari e polveri prodotte dal forno elettrico. Da letteratura ammonterebbero a circa 400.00 tonnellate all’anno. Si tratta di rifiuti non pericolosi che la società sostiene di trattareper essere recuperate, ma ci chiediamo dove? A Piombino? Quindi si realizzerebbe uno stabilimento per trattare, dentro lo stabilimento, con problematiche ambientali non secondarie come mulini di frantumazione, polveri, abbancamenti, trasporti? Le polveri invece meritano un approfondimento a parte. Le emissioni di fumi del forno elettrico e del forno siviera contengono inquinanti e pertanto devono essere captate e filtrate primadell’invio al camino. I composti dannosi per la salute che si trovano nei fumi non possono essere emessi in atmosfera maabbattuti dagli impianti di filtrazione, dando così origine alle polveri di acciaieria. Si calcola che la quantità di polveri prodottein una acciaieria elettrica a rottame sia nell’ordine, di circa 10-20 kg /tonnellata di acciaio prodotto. Quindi nel caso specifico stiamo parlando di 25.000-50.000 tonn all’anno di polveri che sono considerati rifiuti pericolosi e che devono essere inviati a speciali impianti di trattamento e recupero o in apposite discariche .Dove si smaltiranno le polveri? Le emissioni di polveri in atmosfera riguardano quantità minime di frazioni più sottili difficilmente filtrabili, si tratta di particolato aereo-disperso e dei microinquinanti in esso diffusi. Le metodologie Metinvest Danieliindicano come queste quantità di polveri emesse in atmosfera sono dell’ordine di 20gr per tonnellata prodotta e nella produzione totale data si potrebbe arrivare a quantità di circa 140/160 Kg al giorno di polveri sottili rilasciate in atmosfera. Vi sono poi da considerare le polveri diffuse, in particolare del parco rottami e di tutta l’area, per le movimentazioni dei materiali, ci chiediamo come si intende far fronte a questo, tenuto conto che la nostra area è particolarmente esposta ai venti;
– come si intende intervenire sui rumori che in un’acciaieriaelettrica costituisce un impatto ambientale non indifferente?
-dal lato occupazionale, sarebbe importante avere un quadro più preciso delle professionalità richieste, dei tipi di impieghi e per fare ciò sarebbe auspicabile uno studio per comparare e fare un bilancio tra potenzialità immediate di occupazione e future,valutando tutti i settori produttivi e quanto gli uni possanointerferire con gli altri.
Il Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia

