Stefano Bonaccini: “Non  viene da  ringraziarla perché non si  è provato ad ascoltare il territorio”

Comunicato stampa.

In una sua dichiarazione, Stefano Bonaccini, affermerebbe che sia lui, Presidente della Regione Emilia Romagna, che Eugenio  Giani, Presidente della Regione Toscana, dovrebbero essere ringraziati in quanto in 4 mesi sono riusciti ad autorizzare impianti di rigassificazione per i quali, a detta dei tecnici, di solito occorrono dai 5 ai 10 anni.

Ci dispiace, ma a noi cittadini piombinesi del Comitato Salute Pubblica, non viene da  ringraziarLa ma la invitiamo a riflettere su  come mai in  genere  occorra tanto tempo per autorizzare  impianti a rischio di incidenti rilevanti,   “ particolare”  non citato.

Proviamo a  immaginare alcune delle  motivazioni per le quali  fino ad ora si è impiegato un maggior lasso di tempo per concedere le autorizzazioni di siffatti impianti:

-applicazione di procedure rigorose, frutto di anni di approfondimenti,  su materie impattanti sull’ambiente e  sulla sicurezza delle persone;

-attivazione della valutazione di impatto ambientale(VIA);

-esecuzione degli studi di fattibilità dei siti, in funzione di elementi vulnerabili e analisi sui rischi di incidenti sugli impianti stessi ,non su impianti simili;

-approvazione del rapporto provvisorio di sicurezza e di quello definitivo che per  Piombino, ad oggi, non risulta ancora approvato ed esecuzione di  prove e rigorosi controlli;

-autorizzazione dell’esercizio sull’impianto (in questo caso la nave) definitivo e collaudato e non, come per Piombino, su una nave che è ancora a Singapore per importanti modifiche  e manutenzioni,  senza che il rapporto definitivo di sicurezza sia   stato  ancora approvato.

L’elenco potrebbe continuare…

 Non  viene da  ringraziarLa  perché non si  è provato ad ascoltare il territorio  e perché l’autorizzazione commissariale della Toscana è corredata da 129 prescrizioni,  molte delle quali dei Vigili del Fuoco e del Comitato Tecnico Regionale. L’autorizzazione è corredata  da richieste di ulteriori studi, analisi che non sappiamo se e quando verranno eseguite,  in quanto si parla  già   di “esercizio” a primavera.

Voi Commissari avete avuto un’attenuante non di poco conto, a dire il vero: la decretazione d’urgenza del governo precedente, trasformata in legge dal Parlamento, e la determinazione dell’attuale governo a continuare sulla linea tracciata dal precedente, in nome della sbandierata emergenza nazionale. Ma questa emergenza nazionale,  a noi sembra in realtà, sorpassata dalla volontà di far divenire l’Italia un Hub di distribuzione del gas per tutta l’ Europa. E se questo, in ultima  analisi, sembra essere  l’obiettivo vero, chi governa avrebbe  dovuto meglio  valutare  l’idoneità dei siti e l’inopportunità di collocare un impianto a rischio di incidente rilevante, pieno di gas, alle porte di casa dei piombinesi, in un porto troppo piccolo e molto trafficato. Fra il rigassificatore di  Ravenna  e la costa intercorreranno 8,5 km, situazione ben differente  rispetto gli 800 m. dalle prime case a Piombino. Inoltre  ci risulta che la nave destinata a Ravenna opererà dal terminal del Gruppo Pir per il quale sono previste  importanti opere di protezione. Signor Governatore dell’Emilia, la situazione di Piombino è oltremodo differente da quella di Ravenna. Non si possono fare affermazioni del genere senza conoscere il territorio in questione.  

Il Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia